Prosegue con grande coerenza il discorso sonoro e concettuale portato avanti coscienziosamente e in maniera decisamente affascinante dal milanese Federico Furia, in arte semplicemente Furia. Questa volta le coordinate a corredo del titolo – costante autoriale che sta segnando il percorso concettuale dell'artista – sembrano riportare tutto a casa, in quella Milano che diventa luogo in cui far riposare mente e corpo malgrado il frastuono circostante, dove tutto può sempre recuperare le sembianze di ristoro interiore in funzione di un ripristino per energie esplorative verso orizzonti in cui ogni perdita è iniezione di consapevolezza, ogni lacrima versata è acqua purificatrice per peccati indotti anche se mai veramente bisognosi di espiazione.
L'impianto complessivo appartenente al nuovo singolo Verde __|45º27’N|9º11’E|__, dal punto di vista sonoro, è marcatamente orientato verso un concetto di cantautorato semiacustico di gran pregio stilistico e costruito sulla base di una considerevole attenzione sia alla melodia che alla sensorialità profondamente umanista insita negli argomenti trattati. Pregevole, anche in questo caso, la cura degli arrangiamenti, caratteristica che rende il diretto interessato perfettamente abile a riconoscere e approfondire le fattezze del genere che affronta per analizzarne al meglio le soluzioni più potenzialmente vibranti ed efficaci nella loro totalità espressiva.
Gran suono, gran cura per il dettaglio anche dove tutto sembra apparentemente docile o semplicemente direzionato verso direttive radiofoniche, prontamente smentite da una spazialità timbrica che richiede un ascolto attento e di qualità. E non poteva essere altrimenti, vista la consapevole bravura e perizia del soggetto in questione.
Artista da seguire con meritevole attenzione e sincera dedizione al trasporto emozionale.
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