Una visione gotica interamente autoprodotta e suonata in solitaria
The Birch è un mostro della creazione che vive a Varese. Ha realizzato le dieci tracce dell'album d'esordio Painted in white completamente da solo, con la sua visione gotica e alternativa della musica, suonando tutte le chitarre, il basso, le batterie e le tastiere, oltre a occuparsi del digitale recorder e delle fasi al computer. Il disco, dedicato al tema del bianco, è quindi interamente autoprodotto, incluse le grafiche.
L'epica di Chant of Nevia imprime un inizio piuttosto rock, mentre lo scheletro di Lucy è un'intrigante melodia di tastiera accompagnata da assoli di chitarra elettrica. Sul nastro scorrono poi alcuni ricordi spettrali, le ere delle tenebre, l'eclisse del sole, l'arrivo della pioggia come una dolce ballata e un po' di sangue alla flebile luce di candelabri giocosi e oscuri, mentre il timbro vocale si fa sempre più dark e spaventoso, immerso nella neve candida.
Il progetto è interessante nel suo genere, mostra una buona capacità di scrittura a 360 gradi ed è frutto di un ottimo potenziale creativo. Nei prossimi lavori il compositore lombardo potrebbe perfezionare l'interpretazione e la sua incisione, migliorare la registrazione, la produzione e il mix tra voce e arrangiamento, oltre a sintetizzare le strutture della forma-canzone per rendere i pezzi più diretti ed efficaci, fino alla fine dei tempi.
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La recensione Painted in white di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-09-10 22:25:00
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