Midori
Lasciami qui 2006 - Pop, Indie, Alternativo

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Una deliziosa e colorata copertina fai-da-te lasciava intuire che tanto pop sarebbe uscito dal piccolo e grazioso demo dei Midori. Il presagio era corretto, ma speravo in esiti migliori. Invece qui è un po' un guaio per approccio ed attitudine. Al di là della capacità di scrittura, dono raro, la speranza è che i giovani musicisti abbiano la consapevolezza dell'epoca in cui si muovono e sappiano andare insieme al tempo e non ritrovarsi ad inseguirlo da lontano. Perchè si può essere fuori moda e tradizionali, ma essere contemporanei e stare al passo, correndo insieme agli altri. Non è un fatto di approvazione generale, ma di non mancare l'attualità per ritagliarsi un posto. Senza pretendere comprensione solo per aver speso nottate e sudori in una saletta. Il discorso del rispetto per la fatica lo lasciamo agli operai, qui si tratta di rendersi conto che se proprio si deve suonare un surrogato del poprock italiano degli anni novanta, bisogna metterci dentro lo stile e tante idee, altrimenti si diventa solo suppellettili. La passione, l'intensità, l'energia sono certamente tutte doti lodevoli e i Midori (e tante band come loro) ne hanno per riempirci uno stadio intero, ma non bastano. Così come non bastano i chitarroni alternativi, le melodie tiratissime, le ritmiche mascoline e i ritornelli sontuosi ed orecchiabili se poi hai un suono stantìo e testi disastrosi.

Onestamente dispiace trattare male i Midori, perchè sanno suonare e sanno presentarsi con un'immagine positiva e verace, rubando spunti tra hard rock, power pop, blues e punk. Però questo demo è sintomatico di un certo modo di fare musica che ci lascia spesso un passo indietro.

A me non piace dire che un demo è brutto. Perciò, vi prego, non fatemelo dire più. Guardatevi attorno e scrivete canzoni belle.

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