Dieci brani che guardano al rock alternativo degli anni Novanta con uno sguardo diverso e uno scopo tutto personale.
Obscure Places and Cupboards è il titolo del nuovo lavoro di Jack Adamant, musicista e cantante con un passato da bassista nei Valerihana durante gli anni zero del nuovo millennio.
Il disco si compone di dieci brani inediti che hanno l'idea di combattere ogni forma di depressione, e lo fanno con il genere musicale che per antonomasia è da sempre simbolo di un certo disagio emotivo: il grunge. Sconfiggere la tristezza con il grunge? Beh, per annientare il proprio nemico è importante conoscerlo molto bene...
E così Adamant decide di comporre e registrare i suoi brani nei luoghi più bui e nascosti, dagli armadi alle mansarde, dai ripostigli ai corridoi. Ne vengono fuori schegge di anni Novanta accompagnate da chitarre malinconiche ma sempre taglienti, con un approccio vocale degno della migliore epoca alternativa statunitense. Si parte con "Itchy Memories", brano devoto ai Dinosaur Jr e fedele a certi schemi interpretativi, senza mai precipitare nel limbo dell'emulazione. E quando arriva il turno di "A Plan To Stay" entrano in gioco alcune atmosfere malinconiche che ci portano su territori affini al punk-rock californiano con diverse sfumature di Placebo. La band di Molko è ben presente nell'architettura sonora ("Brush Your Teeth With a Smile", "In My Lie"), ma troviamo anche echi dei più recenti Cloud Nothings ("You First") e momenti grunge-ballad che rendono il disco più ricco di sfumature ("Space Frame").
Jack Adamant confeziona un disco intimo e generazionale, oltre i confini di un genere che viene rinfrescato a dovere sfruttando le influenze e rielaborandole in maniera personale. Obscure Places riesce nell'intento con sincerità e passione, andando a togliere le ragnatele dagli angoli più irraggiungibili dell'anima.
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La recensione Obscure Places & Cupboards di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-09-28 00:00:00
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