In un mondo di Trapper, Colpa dell'elio di Gatsby ci mostra come rinnovare il Rap italiano
Colpa dell'elio è il terzo singolo per l'artista pugliese Gatsby, un intreccio di rap e pop che ricorda Neffa e va oltre la stereotipata immagine del rapper italico. Niente cash, donne oggetto e altri vuoti stilemi dal classico sapore trito e ritrito. Gatsby vuole raccontare con stile ed eleganza, inquadrando la metrica rap nelle atmosfere pop.
Il brano si apre con i synth che fissano l'armonia della strofa. Il cantato s'inserisce immediatamente con lo stile tipico del rap anni '90. Dal primo Jova all'ultimo Neffa quella cadenza secca non può che farci pensare alla cara "vecchia scuola". Il testo s'intreccia ad un arrangiamento dai suoni marcatamente pop che conserva l'incedere di un beat Hip Hop fino al ritornello.
In questa sezione il brano cambia insieme al cantato facendosi più dolce e melodico, i synth aprono l'arrangiamento e gli donano più spazio. Una divagazione fugace che ci riporta velocemente in terreni più "old school". Il testo ci parla di una storia d'amore travagliata che finisce con dei rimorsi ma senza rancori. "Quante notti perse a litigare invece di fare l'amore" si chiede l'artista.
Il suo canto vorrebbe riavvolgere il nastro di una storia ormai finita ma non resta che accettare le proprie cicatrici e andare oltre. Certo il testo di Colpa dell'elio non affronta tematiche originali, tuttavia lo stile con cui Gatsby ci parla dell'amore è assolutamente autentico e sincero. Per consolidare questo stile ibrido a metà strada tra rap e pop c'è poi l'ottimo lavoro di produzione. Dalle voci agli strumenti tutto è sapientemente missato e registrato per creare quel sound semplice ma ben curato che contraddistingue le canzoni di Gatsby.
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La recensione Colpa dell'elio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-06 13:22:47
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