Questo album è stato concepito nel 2020, in un momento di crisi che sembrava poter essere eccezionale piuttosto che la triste, folle, normalità e pubblicato nell'estate del 2022 in un momento storico in cui, secondo l'autore, rispetto a due anni prima "non è cambiato praticamente nulla (...), ho visto una crisi politica e sociale dilagare in quel periodo e confermarsi ora, malgrado sia tutto apparentemente normale".
Complicità e interventi illegali, il secondo disco di Teno, al secolo Enrico Capozzo, ci racconta delle contraddizioni della società contemporanea con un certo grado di distacco e rassegnazione, ma non si fatica a sentirci anche rabbia e frustrazione nei confronti delle umane vicende. Ma non è solo questo, si canta anche d'amore, in brani come America, che porta alla luce un amore potente e sofferto.
Dal punto di vista strumentale è stato fatto un gran bel lavoro: ad accompagnare la chitarra acustica di Teno ci sono organi, archi e altri strumenti che rendono l'esperienza d'ascolto ancor più intensa.
Molto interessante il contrabbasso suonato con archetto di È inutile pensarci troppo, capace di evocare scenari onirici e celesti.
Lo stile di scrittura di Teno è coraggioso, ma supportato da una notevole abilità ed il risultato è eccezionale.
Dal punto di vista musicale si colloca a cavallo tra gli Zen Circus e Le luci della centrale elettrica: ci offre un cantautorato solido e piacevolissimo, che ci porta, quasi con coercizione, alla riflessione.
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