Kamel Visir
Wasabi 2022 - Indie, Elettronica, Alternativo

Wasabi
23/10/2022 - 15:59 Scritto da Davide Bonfanti

Esordio all'insegna dell'intreccio tra synth rock e trip hop.

L’arrivo e la diffusione – quasi epidemica, verrebbe da dire, ma considerati i tempi è forse meglio lasciar perdere – dei ristoranti di sushi all you can eat nella nostra penisola ci ha resi familiari con tutta una serie di pietanze e condimenti che soltanto per i miei genitori sarebbero stati esotismo puro. Tra questi, immancabile su ogni tavolo, il wasabi: quella pasta verde che utilizzata in piccole dosi dona una micidiale ventata di piccantezza a qualsiasi cosa entri in contatto con essa.

Da un disco intitolato Wasabi, quindi, mi aspetterei una certa corrispondenza musico-gustativa con la popolare radice nipponica, un qualcosa che ricordi la subitanea esplosione di sapore che ne accompagna l’ingestione. Non nego quindi la mia perplessità quando ho cominciato ad ascoltare questo omonimo esordio dei Kamel Visir: nessun impetuoso assalto alle mie orecchie, nessuna abbagliante deflagrazione sonora; piuttosto un disco nascosto tra la nebbia, con profili di canzoni che emergono a tratti per poi ritornare nell’uggioso grigiore delle piogge autunnali.

Le sonorità incrociano il trip-hop di Mezzanine (Neon) con un dream rock colmo di synth e riverberi (Stairgate). Se per i primi tre brani la formula sembra reggere bene, nella seconda metà del disco la coperta si rivela essere più corta di quanto preventivato: le atmosfere suonano di “già visto”, lasciando l’impressione che i nostri abbiano già pressochè svuotato il bagaglio delle soluzioni a loro disposizione; se consideriamo che stiamo parlando di un album di sette canzoni per una durata inferiore alla mezz’ora, un filo di amarezza sopraggiunge. Non basta a risollevare le sorti il featuring di Yananay in Cigars, interessante diversivo che riporta alle collaborazioni di Martina Topley-Bird con i Massive Attack. Wasabi è un disco contenente buone idee che purtroppo sembrano terminare un po’ troppo presto, un’occasione colta a metà che lascia comunque discrete speranze per il futuro.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.