Fosse un EP di cinque tracce, sarebbe un buon lavoro. Le tracce in questione sarebbero quelle più cupe e indolenti, dove si sente maggiormente la presenza di Francesco Magnelli (ex CSI) ai tasti di regia e di pianoforte. Sarebbe un dischetto con un Cisco inedito, diverso da quello visto finora: in grado di riempire, con la calda profondità della sua voce, uno scenario buio che lo avvolge.
E invece. E invece provate a sentire di seguito la bella ballata iniziale, la tautologica “Best” e l’imbarazzante “Latinoamericana”. I rapporti di forza sono questi, per ogni buona canzone ce ne sono due quantomeno evitabili, che cadono a piombo nel canone recente dei Modena City Ramblers: suoni appiattiti su una vaga patchanka mondiale, testi didascalici e retorici, interventi sonori di personaggi esterni. Prendete la title-track e avete il riassunto perfetto: ritornello in spagnolo, testo barricadero elementare (“Chiediamo pane e giustizia / ci rispondono con i cannoni / morte e distruzione”), frammento sonoro di Don Gallo.
La domanda spontanea è sull’utilità di questo lavoro: non si capisce a cosa possa servire un disco che suon in gran parte già sentito e propone stilemi che sanno di abusato. L’unica via che potrebbe valere la pena percorrere è quella, già citata, di ballate dall’incedere lento, come la buona cover di “Sisters of Mercy”, con un bel testo italiano curato da Riondino.
C’è solo da aspettare; aspettare e vedere se il buono di questo disco è dovuto ad una produzione d’autore o ad un preciso percorso musicale. Fosse la seconda, Cisco potrebbe regalare qualche bella sorpresa. E “La Lunga Notte” essere ristampato come EP.
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