Il racconto strumentale di Roberto Trevisiol è ricco di idee ma ha tutti i limiti di molte autoproduzioni
Non è chiaro se questa raccolta strumentale titolata epica sia da attribuirsi al polistrumentista e compositore Roberto Trevisiol, o alla band di cui fa parte, Karma 2018. In ogni caso, è chiaro invece lo spirito del lavoro, un album autoprodotto incentrato sulla ricerca sonora e sull’esplorazione di varie possibilità che l’interazione tra Ilaria elettrica, elettronica e tastiera ed è uno spirito che ci piace, i percorsi di autoproduzione sono quelli che permettono alla curiosità e all’immaginazione dei musicisti di scorrere liberamente, ma ‘Epica’ è in maniera molto eloquente uno di quei prodotti non riesce a evitare o a nascondere asperità e incertezze che spesso sono rischio di musica concepita e realizzata in autonomia, senza contributi o supporto esterno.
Nell’ascolto delle 11 tracce è difficile non imbattersi in loop di batteria che incespicano per poi riprendere, volumi ed effetti ballerini, suoni poco definiti o loop poco dinamici; così com’è difficile non perdersi in composizioni che indicano varie direzioni con fantasie e iniziativa, ma non sempre sembrano sapere dove andare a parare e come mettere a fuoco la direzione dell’idea del prezzo.
È un peccato, perché invece le intuizioni buone e gli scenari interessanti non mancano, dalla trance-krautrock chiarristica fino ad organi in levare e soundtrack sepolcrali e quasi doom, con in mezzo stralci di post-rock, ambient e prog. E speriamo di vederle uscire fuori con più chiarezza in futuro.
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La recensione EPICA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-05 10:42:10
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