Oltre agli attesissimi suoni dall'Africa e alle annunciate atmosfere esotiche (fin dal nome del progetto Savana Funk) Ghibli contiene molto altro. Ci sono moltissime altre interessanti contaminazioni e cambi di scenario che ne fanno un disco capace di essere, al tempo stesso, variegato e di mantenere saldo un leitmotif, qualcosa che ne identifichi la matrice.
Dal punto di vista ritmico Ghibli è un disco decisamente energico, che fa ballare su ogni traccia: da Elephant, quasi un brano rock per carattere, a Madagascar, brano con percussioni velocissime e chitarra distorta.
Ghibli è il quinto album del progetto bolognese nato ormai 7 anni fa, capace di sapersi distinguere per originalità e spessore. Questo disco è un ulteriore conferma: ha una struttura molto solida (assolutamente non ci sono riempitivi) e il carattere inconfondibile dei Savana Funk: percussioni afrobeat e chitarra che parte dal funk, ma che non disdegna altre frequentazioni.
Anche in questo lavoro si sente tutto il bagaglio tecnico dei musicisti che compongono la band, a partire dalla sezione ritmica, vera e propria protagonista del disco.
Nel complesso è un album che prosegue il lavoro svolto fin qui e che ribadisce l'obbiettivo del progetto stesso: fare della contaminazione una ragion d'essere e proporre sempre suoni e scenari innovativi.
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