Un album strumentale che, come un'entità eterea senza massa e senza voce, prova a comunicare con noi, spostando i ninnoli del salotto di qualche millimetro, facendo cigolare la porta sul retro, accendendo la radiosveglia sul rumore bianco...Cosa vorrà comunicarci? Ognuno trovi la propria risposta!
Outdoor Recreation è il nuovo lavoro del Miller's Wave, progetto siciliano di cui nulla ci è dato di sapere.
Si tratta di nove brani strumentali che si muovono a cavallo tra l'ambient e la psichedelia con massiccio uso di elettronica e programmazioni.
L'avvio ai naviganti è che questa non può essere una recensione standard, perché il progetto di cui stiamo parlando non è e non si pone in maniera standard. Si procederà dunque su due diversi versanti, il primo dei quali tratterà tecnicamente questo lavoro, il secondo sarà sulle impressioni personali e nient'altro, perché non c'è un piano oggettivo da raccontare riguardo alla comunicazione in un lavoro strumentale.
Musicalmente parlando dunque, l'impianto di questo intero lavoro è basato molto più sul lavoro dei pad, delle programmazioni di keys, plucks e texture pad piuttosto che sulla sezione ritmica. Questo perché lo sviluppo in ogni singolo brano è affidato all'armonia e alle sue progressioni, mentre la sezione ritmica, elettronica anch'essa, è pura scansione temporale e non sviluppo di un tema. Il basso è diretta emissione del kick, coadiuvato spesso anche da linee di pad che agiscono dando movimento alle stesse frequenze.
C'è un gusto quasi lo - fi, dove i suoni vengono trattati con emulazioni di saturazioni analogiche che introducono (come succede ad esempio nei tape) certi traballamenti e un'azione di compressione sugli estremi di banda molto caratteristici e "caldi". Tanta ricerca di "imprecisione" in un impianto che invece funziona alla perfezione come il meccanismo di un orologio svizzero. C'è da leggerci quasi un gioco compositivo, un divertimento tutto dell'autore (ma anche dell'ascoltatore attento).
Tagliando di netto il periodo precedente, introduco quello sulle impressioni personali. Lo faccio perché se un gioco è quello di cercare la perfezione nell'imperfezione e viceversa, la stessa cosa può succedere al livello di sentimento, di percezione, di pathos. Se possiamo sporgerci sul baratro delle sensazioni dicendo che le sonorità sono molto oscure e che l'ambient sembra essere qualcosa di post apocalittico, non possiamo andare oltre parlando di cosa queste composizioni vogliano dirci, perché la musica non è una lingua e le sue progressioni non veicolano alcun messaggio.
Faccio un esempio per spiegarmi meglio: una marcia funebre è certamente stata scritta per la ragione che le dà il nome. Non c'è scritto da nessuna parte però che io non possa trarre divertimento, anche solo tecnico strumentale, nell'eseguire tale marcia e la stessa cosa vale per chi l'ha composta. Proprio quel divertimento che non è assolutamente macabro o fuori luogo, perché prende in causa la tecnica strumentale, il piacere di mettere una nota dietro l'altra e non certo il rispetto che va portato ad un morto è ciò che non ci permette di sapere con certezza cosa queste canzoni rappresentano in senso assoluto né tantomeno quale sia stato lo stato d'animo di chi le ha composte.
Non ci è dato sapere, e questo e uno degli aspetti più interessanti della musica strumentale, se dietro a questo lavoro c'è l'esperienza e l'esorcizzazione di un disagio, di una pulsione, di uno squilibrio, di un lutto o semplicemente una lunghissima e beffarda risata di puro piacere e divertimento. Può starci ognuna di queste cose, tutte insieme o nessuna. Per questo motivo non posso addentrarmi in un'analisi che non avrebbe nulla di riscontrabile.
In conclusione Outdoor Recreation è un disco dalle tinte fosche, con uno strascico di angoscia lungo tutta la tracklist. Si tratta di un disco sperimentale che suona molto bene, la cui cura appare maniacale e il cui risultato è sicuramente dirompente. L'ascolto risulta fluido ma sempre allarmato, come se qualcosa dietro l'angolo fosse pronta a strapparci via la normalità. La tracklist è ben pensata e andrebbe ascoltata come si faceva una volta: in cuffia e al buio.
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La recensione Outdoor Recreation di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-18 16:46:42
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