Glances è il primo lavoro dei Kodaclips, giovane band di Cesena.
Si tratta di una raccolta di otto brani il cui sound è legato a doppio filo alla tradizione shoegaze, quindi per confini stilistici anche al dream pop, slabbrando in direzione post-punk, tutti ambienti compresi nella dicitura più ampia di post-rock.
Musicalmente parlando gli elementi dello stile shoegaze è subito ben a fuoco, con batterie aggressive ma con valori di bpm medi, chitarre molto presenti ed aggressive a riproporre "il muro di suono" che nasce dalle pratiche musicali di Phil Spector e che, in buona sostanza, servono per donare al suono una dimensione non solo tridimensionale, ma anche "monumentale", un vero e proprio muro invalicabile (di archi soprattutto, nel caso di Spector e di feedback di chitarre elettriche nel caso della Shoegaze). Si poteva forse osare di più nel trattamento di compressione parallela di kick e rullante, per permettere un maggior senso di pulsazione e per permettere al basso di venire un po' più fuori, nonostante l'attacco sia pronunciato e la timbrica gonfia il giusto.
Chitarre e basso formano un unico elemento molto compatto e i riff delle prime si incastra, si confonde, si completa con gli interventi del secondo. Movimenti su un'unica corda per formare i riff di cui sopra sono anch'essi caratteristici del genere portato avanti dai Glances, così come il trattamento della voce.
Proprio la voce merita un capitolo a parte. Bisogna considerare gli interventi vocali, per quanto portatori di testi e significati, come dei veri e propri strumenti. Per questo motivo la voce viene tenuta allo stesso livello di volume del resto della band al contrario del balance standard del pop e si usa spesso abbondare con la mandata effetti del reverbero, ma anche del delay talvolta e di effetti ambient che rendano la voce "sognante", che la facciano galleggiare sul muro di suono delle chitarre. Pratica questa presa in prestito dal dream pop. Il tutto purtroppo a scapito, talvolta, dell'intelligibilità delle parole, ma in favore di un'esperienza che è più sbilanciata (volutamente) verso la musica che verso i testi.
In conclusione Glances è un disco che, pur partendo da basi ben definite e teorizzate negli anni, compresa la scelta di un'autoproduzione cruda e sincera, con pochissimi fronzoli, crea una propria sonorità originale. L'ascolto risulta molto energico e il poco trattamento riservato alla post-produzione restituisce un suono molto naturale e quasi da live in studio. Unica pecca è forse la mancanza di uno o due brani che siano capaci di innescare un cambio di passo durante la tracklist, che così rischia di essere un po' troppo adagiata e piegata su se stessa.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.