Il nuovo singolo di DECI consolida la sua appartenenza generazionale ma usa saggiamente il mezzo per raggiungere il suo nobile fine
Cantautore mantovano classe '91, DECI comunica di essersi seriamente dedicato alla produzione musicale solo da qualche anno a questa parte. Strano, perché al cospetto delle pubblicazioni a suo nome – sostanzialmente tre brani singoli – la caratura della proposta da lui messa sul tavolo da gioco delle produzioni nostrane supera di gran lunga la stragrande maggioranza delle futilità quotidiane alle quali il nostro udito, ormai, non può far altro che opporre una sempre più elevata dose di annoiata assuefazione.
Per coinvolgimento in sede di scrittura e capacità espressiva in termini sonori – ma anche, diciamolo, per importantissima assenza di inutili baracconate da circo mediatico – il nuovo singolo La guerra dei sogni riesce a innestare nella melma discografica contemporanea una produzione, certo, sempre conforme a quanto richiesto da una ben specifica fetta di mercato ma, al contempo, dotata di elementi che proprio da quella uniformità da tavolino traggono spunto per intraprendere un cammino più approfondito rispetto alle stanche edulcorazioni avanzate da sedicenti artisti o presunti tali.
Un brano come La guerra dei sogni, infatti, dispiega una notevole cura del suono in ottica di impatto fisico oltre che emozionale, mantenendosi sulla scia di un formato canzone di natura fondamentalmente melodica intrisa di tutte le inflessioni in uso comune negli ambiti synth pop ed electrowave. Sono tutti elementi, questi, che se da un lato rendono più genericamente appetibile l'architettura sonora complessiva della composizione, dall'altro lasciano campo libero a liriche tutt'altro che banali, anzi decisive nella conformazione complessiva di un brano tanto interessante in termini di godimento quanto importante per riferimenti concettuali legati alla sostanza più intima e viscerale della vita reale.
Anche qui, come in diversi altri casi da noi riportati, potrebbe essere arrivato il momento di uscire dalla dinamica generazionale del brano singolo per adottare un formato album più consono a distribuire idee ed energie dotate di scopo e utilità.
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La recensione La Guerra dei Sogni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-08 16:40:58
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