Sembrano le strade americane e invece è la Toscana. Un disco con un sapore ben preciso, quello degli USA, quello dei cappelli a falda larga, degli stivali e delle mille chitarre che cantano. Il sogno americano è qui e vi consiglio di perdervi dentro questo disco.
Sbagliando ogni volta è l'ultima fatica discografica di Luca Bugossi, artista toscano classe '64 e della sua band, gli Zetaenne.
Si tratta di una raccolta di 10 canzoni in stile cantautoriale, folk & country con dentro tanto Bennato, Massimo Bubola e tutta quella scuola cantautoriale legata a doppio filo alle sonorità del songwriting americano.
La sezione ritmica, partendo dalla batteria, è subito molto presente, rotonda e mai invadente, con una bella scelta di suoni e un groove naturale che riesce a trascinare da subito. Il basso, spesso coniugato in due, proprio in stile country è ben suonato e il suo timbro rotondo e ben bilanciato riesce, doppiando perfettamente il kick, a dare propulsione anche alle ballate più morbide.
Le chitarre sono il fulcro di questo disco, ci sono gli strumming acustici, le elettriche pulite arpeggianti e sognanti, le telecaster col loro suono che odora di Texas, tremoli, poco chorus e poco altro. Poca varietà di suoni che però riesce a tirare fuori il massimo delle sonorità possibili con grande gusto e conoscenza dello stile musicale affrontato.
La voce merita un capitolo a parte: il timbro è subito riconoscibile ed ha un graffiato gentile nelle frequenze medio-basse che lo rende aggressivo il giusto per poter trovare il proprio spazio tra valanghe di chitarre e una ritmica spesso vivace. Si sente nell'interpretazione la tanta strada percorsa e la capacità di essere leggero nei momenti giusti senza cadere in giochi teatrali e patetici che non si adatterebbero a queste canzoni e a questi testi, tutti incentrati sull'uomo, sulle sue storie, sul modo di affrontare la vita senza restarne schiacciati.
Al livello di produzione il disco viene trattato come un progetto pop, con particolare attenzione alla frizzantezza dei suoni di chitarra ma soprattutto al trattamento della voce, tenuta sopra il mix e bagnata il meno possibile da effetti di riverbero e delay, in modo da mantenere intelligibilità e chiarezza.
Il mastering è molto trasparente e restituisce un prodotto molto naturale e spontaneo, pur con buona loudness e compressioni tutto sommato non violentissime.
In conclusione Sbagliando ogni volta è un lavoro maturo, un lavoro che basta a se stesso, un disco che sorprende per la mancanza di effetti speciali, sostituiti dalla musica suonata, senza barare e senza compromessi mainstream. L'ascolto risulta fluido e le sonorità country si prestano perfettamente per far viaggiare l'ascoltatore. Un piccolo gioiello da ascoltare e riascoltare per trovarci dentro ogni volta una sfumatura diversa.
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La recensione Sbagliando ogni volta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-26 17:53:03
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