Un peccato, un vero peccato. Non posso che iniziare così questa mia recensione di Nachthexen di Luca Faggella, uno di quei dischi nei quali il lo-fi invece di essere una risorsa si tramuta in una sorta di condanna. Già perché lo spirito darkwave e shoegaze di Faggella trasuda da ogni poro di questo album, che presenta sì qualche bel pezzo, come Falene, ad esempio, ma che è tragicamente minato da una realizzazione di tipo tecnico veramente non di livello.
Come dicevo all'inizio è un peccato perché qua e là, va detto in modo molto disordinato, ci sono cose interessanti, come i cambi di ritmo di Eresia o lo stile di Sfere ma tutti questi sforzi per convincere il pubblico e gli addetti ai lavori sono un po' vani con questo "livello" di registrazione. E dire che dal punto di vista del setting, il disco è pure figo, anzi fighissimo, come ci ricorda lo stesso Luca Faggella: "Streghe della Notte (in tedesco Nachthexen): così venivano definite le donne pilota del 588º Reggimento Bombardamento Notturno, unità d'aviazione sovietica della seconda guerra mondiale. Il reggimento, composto interamente da donne, nacque su iniziativa di Marina Raskova e fu condotto dal maggiore Evdokija Davidovna Beršanskaja". Eppure, come diceva qualcuno più bravo di noi e di voi, "le idee camminano sulle gambe degli uomini" e in questo caso le gambe non sorreggono le pur belle idee.
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