Una chitarra, un po' di lo-fi e le storie di tutti i giorni. L'esordio di Cal Birbanthe tra malinconia e situazioni che ci toccano da vicino
Cal Birbanthe, all'anagrafe Calogero "Carlo" Spanò, arriva all'esordio discografico solista con Storie, per Birbanthe Music. Dopo un lungo percorso nel mondo della musica, tra Milano, l'Emilia e Londra, il cantante e chitarrista siciliano condensa nell'album il cammino - musicale e geografico - che ha intrapreso più di 16 anni fa.
Come una raccolta di storie, appunto, il disco porta a galla i problemi e le situazioni del vissuto più o meno quotidiano di Cal e di chiunque. Il suono, dal canto suo, colloca il lavoro in una dimensione urbana, un po' grigia, un po' ovattata, grazie anche alla sezione ritmica. Le batterie e i bassi di Storie, infatti, prendono a piene mani dal lo-fi, creando così scenari introspettivi e sensazioni malinconiche. Su questo tappeto sonoro si innesta la chitarra di Cal, dalle reminescenze funky e dai toni retrò, che si sposano bene con la sezione ritmica. Non mancano, però, (e giustamente) gli spunti più solisti, pur rimanendo nel territorio dell'r&b. Come nel caso di I wanna stay, in cui riff iniziale e solo finale mettono in risalto le capacità alla sei corde di Calogero.
Spazio anche a momenti più movimentati e tendenti alla dance come in Mal di mare, traccia di chiusura di Storie. Qui le raffinatezze r&b e pop del resto del lavoro sono lasciate da parte per fare posto a bassoni e casse dritte. Un ritornello azzeccato che strizza l'occhio al tormentone ci lancia sul dancefloor per l'ultimo ballo, prima che le luci si spengano e il disco smetta di girare.
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La recensione Storie di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-01 13:05:00
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