Disco d’esordio della band di Gorizia, alla ricerca della propria identità sonora tra rock classico e brit pop.
Un pastiche di rock anni sessanta e una rivisitazione del brit pop anni novanta, filtrati da un sound personale che unisce tutto senza cadere nell’effetto cover: questo è Creation Road, disco d’esordio dei The Tealmoor’s.
La band di Gorizia, con il suo nome che fa riferimento in modo diretto alla pianura verde acqua di cui sono originari, riprende in modo innegabile molto dai gruppi che sono stati essenziali per la sua formazione: tra un pezzo e l’altro, è impossibile non sentire The Who e Rolling Stones, ma anche un cantato alla Oasis, un complesso di micro citazioni che si fondono riuscendo a trovare una loro omogeneità.
A convincere sono soprattutto i brani dove la personalità artistica dei The Tealmoor’s emerge in modo più netto, come Close To, brano dall’atmosfera densa e dalla melodia avvolgente, o My Girl, primo singolo pubblicato, che con la sua chitarra trascinante ed il suo crescendo è in grado di coinvolgere già dal primo ascolto.
Nel complesso non tutti i brani riescono ad essere d’impatto allo stesso modo, ad esempio And So I Left; non suonano comunque ripetitivi, ma melodie e strofe appaiono quasi sbiadite rispetto alla potenzialità mostrata in altre canzoni.
Creation Road è comunque un disco d’esordio interessante e in grado di dare prova immediata dell’abilità tecnica e dell’affiatamento della band. Non è ancora, però, presente un’identità forte in grado di superare all’interno della propria musica quella delle fonti di ispirazione.
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La recensione Creation Road di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-09 21:40:00
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