Binario 11 dei Mamud Band, penultimo pezzo inserito in questo The Monkey Tapes dura "solo" un minuto e quarantatré secondi ma, almeno secondo me, contiene in nuce tutta la filosofia di questo disco. Una filosofia che, grosso modo, si potrebbe riassumere come "le percussioni sono il ritmo delle nostre vite: seguiamo i tamburi e daremo senso alle nostre esistenze". Ora l'ho fatta cadere un po' dall'alto questa definizione, me ne rendo conto, ma vi assicuro che i Mamud Band ci credono, ardentemente in quello che suonano.
Ne viene così un lavoro, a mio modo di vedere, veramente molto convincente, suonato benissimo e con suoni afro che non ti lasciano mai solo, anche se sei costretto a passare otto ore della tua vita all'interno di un ufficio anonimo. Ben vengano dischi così, ben vengano lavori del genere che ti donano brio e energie suppletive. E poi, in fondo, questo è un album perfetto per Rillaboom, uno dei Pokemon di ottava generazione che ho più amato e che, sono convinto, potrebbe essere una "creatura d'elezione" anche per la band vicentina!
"Con The Monkey Tapes, i Mamud Band confermano ancora una volta la loro sapiente abilità nel fondere percussioni etniche e musica elettronica, grazie ad un continuo desiderio di innovazione che si regge su un instabile equilibrio tra passione per il suono vintage e apertura alla modernità".
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