Chiarastella
s/t 2006 - Rock, Pop, Elettronica

s/t

Chiarastella ha gusto, ha una voce dolce, fresca e vellutata. E’ una ragazza cresciuta con la musica degli anni ’90, quella che fioriva in Inghilterra e metteva l’elettronica al servizio di voci pop e nulla aveva a che fare con le chitarre in voga a Seattle. Chiarastella ha posto tutte le cure in questo progetto da cui è nato l’omonimo EP: dalla grafica ai brani.

Cinque sono i pezzi: ambienti quieti, distesi, onirici, creati con strumenti elettrici ed elettronici, sui quali si muove una voce di ragazzina che racconta il suo mondo, le sue sensazioni, le sue visioni con parole semplici, molto semplici, talvolta anche ingenue, ma ognuna al posto giusto. Il cantato ricorda quello di Romina Salvatori degli Estasia in “Mandorlinfiore” dove anche le liriche strizzano l’occhio a “Il disturbatore indisturbato”; o quello di Mara Redeghieri, leader degli Ustmamò, nell'album “Stardust”. Una particolarità connota però in modo forte lo stile Chiarastella: il ripetere più e più volte alcune parole-chiave o alcuni versi a mo’ di mantra - senza mai risultare ossessiva o fastidiosa - fa sì che gli incisi, come la facile melodia, fluiscano nella mente dell’ascoltatore, cristallini e leggeri come appena nati dalla fonte. Splendide alcune idee negli arrangiamenti come, nella suddetta “Mandorlinfiore”, l’intrecciarsi di voce e violino in un gioco di contrapposizioni e fusioni.

Ciò che le auguro è di lasciarsi alle spalle i suoi ascolti, forse ancora troppo presenti, e di lavorare sulla sua musica, osando, cadendo e risollevandosi, per creare una Chiarastella più forte. Sono fiduciosa.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.