Blues del delta del Tevere.
Romanità e blues. Queste due parole basterebbero a sintetizza Vado Mo? , ep di cinque tracce firmato Luca Bocchetti. Direttamente dal delta del Tevere, il cantautore romano lancia una serie di brani dall'attitudine lo-fi, registrati su un Tascam a otto tracce nella sua camera da letto.
E quello che ne viene fuori è un disco spontaneo, genuino, romanesco. Si apre con l'irresistibile "Teverend" e rivela al suo interno una capacità di scrivere brani fantastici in cui il dialetto risulta essere un punto di forza assoluto ("Mo sto a casa"). Echi della tradizione risuonano in "Marcello", un instant classic della canzone romana, a metà strada fra il primissimo Venditti e il De Gregori di Theorius Campus. E dentro ci sentiamo anche la vena artistica di Beck ed Elliot Smith, ma sono quelli cresciuti nella Magliana, quindi c'è poco da fare i radicali chic. C'è Dylan, ma il premio Nobel non vale la porchetta di Ariccia. C'è Bugo, ma Morgan e Sanremo sono al baretto sotto casa.
Luca Bocchetti ci regala poco più di un quarto d'ora di cantautorato autentico, un diamante grezzo formato blues, folk, con contorni di canzone popolare e di poesia capitolina. Ha tutta l'aria di essere un classico degli anni Settanta tirato fuori da un cassetto dimenticato, poi lo si ascolta e si capisce che il presente è tutto qua. Ed è ancora possibile essere Veri.
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La recensione Vado Mo'? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-30 00:00:00
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