Svolta nel sound e impressioni che convincono: si concretizza con risultati favorevoli la seconda volta di Bob Balera, che dimostra evidenti segnali di maturazione artistica.
Una nuova veste per un progetto che ha qualche anno di esperienza alle spalle e un disco d'esordio ben posizionato in bacheca. Stiamo parlando di Bob Balera, che si emancipa dall'elettropop primigenio virando altrove per "Pianeti", seconda opera licenziata attraverso Dischi Soviet Studio.
Dieci tracce, cifra tonda a formare una prova d'ascolto riconducibile a un pop rock tonico, muscolare ma al tempo stesso dinamico nelle stratificazioni fra melodia e sezione ritmica. Radicazioni eterogenee contribuiscono ad accrescere, nell'ascoltatore, quel senso di esperienza organica in ogni caso contrassegnata da una forte coerenza in ogni singolo snodo della tracklist: la realtà di stanza a Cittadella si dimostra matura, tanto sul pentagramma quanto nella stesura di testi, caratterizzati da un forte senso di disillusione verso il presente, malinconia priva di incanto che può riportarci alla memoria ricordi personali e esperienze condivise, nel proprio intimo, dalla larga maggioranza delle persone.
È l'esercizio di Bob Balera che, in questo disco, viene sviluppato con efficacia: restituire emozioni e suggestioni senza perdere la strada maestra sul piano espressivo. Ora è tempo di mettersi in gioco in prima persona e far comprendere cosa si vuole dire ed il registro stilistico adottato per perseguire le proprie finalità: "Pianeti" riesce nell'intento auspicato, finendo sulla poc'anzi citata bacheca ad alimentare il lascito discografico di questa realtà. Come recita un vecchio adagio, "non c'è due senza tre", lecito attendersi ulteriori sviluppi, perché la strada è spianata e non ci sono motivi per fermarsi proprio ora.
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La recensione Pianeti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-28 15:41:00
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