Un disco molto particolare, un insieme di musica, storie, coretti sbilenchi e racconti umoristici. Il suo superpotere? Alleggerire...alleggerire tutto al peso della troppa serietà!
Come un matto sano è l'ultimo lavoro di Matteo Castellano, eccentrico cantautore piemontese.
Si tratta di una raccolta di sette canzoni che si muovono nell'ambito del cantautorato indie.
Musicalmente parlando e partendo dalla sezione ritmica, troviamo una programmazione di batteria molto equilibrata, senza guizzo ma totalmente funzionale alle canzoni. Il suono risulta forse un po' troppo patinato e poco dinamico, ma la scelta dei suoni è puntuale e ben studiata. Il basso suona drittissimo, crudo e anch'esso con poca verve, ma totalmente ligio al suo dovere di doppiaggio del kick.
Le chitarre acustiche strummate o arpeggiate hanno una bella pacca percussiva, non eccessivamente acida ma neppure eccessivamente calda e presente sulle medie. Le chitarrine elettriche hanno un ruolo più d'abbellimento che di struttura arrangiativa.
Tastiere, suoni ambientali e pad sono utilizzati per incollare tra loro tutti gli strumenti e riempire le frequenze rimaste vuote come una colata di cemento a riempire l'armatura di una colonna portante.
La voce, protagonista indiscussa del disco, è a metà tra una voce cantante ed una voce narrante e il suo trattamento mira infatti più alla cantilena e alla narrazione che al canto. Suona asciutta, ben fuori dal mix e totalmente intelligibile. I testi si muovono nella stessa direzione, con parti cantate, parti narrate, parti in cui viene richiesta una trasformazione vocale più attoriale che da cantante. L'intento d'altronde è quello di far ridere, una sorta di nonsense "duepuntozero" che però senza la parte visiva, resta un lavoro a metà, decisamente depotenziato rispetto alle sue reali possibilità.
Il lavoro di produzione è molto trasparente, senza magie o miracoli e restituisce un prodotto piacevole da ascoltare, molto aperto e easy listening. L'ascolto risulta fluido, la capacità di penetrazione della comicità resta un fattore molto soggettivo, dunque non ritengo di dovermi esprimere.
In conclusione Come un matto sano è un lavoro che ambisce a far parte di un filone cabarettistico e musicale molto prestigioso ma anche molto abusato negli anni. Il risultato è un lavoro che stilisticamente non ha novità da proporre eppure non lo si può paragonare a nessun altro lavoro della sua categoria. Si tratta di un disco che ha una personalità tutta sua, un intento tutto suo e va preso per ciò che è: un disco leggero di pop simpaticamente sbilenco.
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La recensione Come un matto sano di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-03 17:30:05
COMMENTI (1)
Grazie Francesco, sono Matteo, il cantuautore, grazie per la recenzione!