Creando mondi paralleli ma divergenti per intenzioni e visioni d'insieme, il duo B OONES conferma le sembianze di un progetto serio e lungimirante
Prosegue con una netta affermazione della propria identità artistica il progetto fiorentino B OONES dei toscani Sebastiano Buggiani e Rebecca Mazzoni. E lo fa consolidando una sostanza basilare che si rispecchia in una considerazione del dato elettronico non come mero elemento di creazione artificiosa, ma in qualità di elemento aggiuntivo per la plasmabilità di mondi ultraterreni che col suolo hanno poco da condividere se non il punto di partenza per voli astrali verso pianeti paralleli ma divergenti per senso esistenziale e reale concretezza di intenzioni.
Boards Of Canada ma anche il Susumu Yokota del gioiello Sakura si respirano apertamente nel nuovo singolo Hidden Place, una sorta di 45 giri virtuale a due facciate per altrettante proposte sonore.
Il potenziale lato A, Dente, mette in tavola un consistente tappeto sia ritmico che melodico dalle sembianze quasi analogiche, per quanto sintetiche e abilmente giostrate su pavimentazioni e perimetri sensoriali ambient agilissimi nel loro rendersi artefici di un coinvolgimento emotivo perennemente in bilico con 'stop and go' al limite del perturbante.
Anche se, forse, più da soundtrack audiovisiva che da proposta solitaria, Dente gioca molto proprio sul concetto di ripetizione ciclica solo apparentemente statica e reiterativa, in quanto rivolta a una minimale differenziazione di caratteristiche identitarie suscettibili di variazioni avvicinabili quasi solo in presenza di giusta predisposizione alla condivisione uditiva. Caratteristica, questa, posta in essere anche dal lato B, Dream, estendendo il tutto, però, su territori più stratificati e maggiormente riferiti a una molteplicità di scelte architettoniche tra archi e pianoforti sintetici, glitch e atmosfere rarefatte di varia caratura espressiva.
Siamo senza dubbio di fronte a una proposta capace di attirare l'attenzione per vie melodiche ma, al contempo, di trasportare lo sguardo interiore verso possibili orizzonti altri, parlando una lingua a noi comune ma articolata secondo declinazioni anche distanti da un gergo concettualmente usuale. Motivo per cui sarebbe interessante – e forse anche indispensabile – continuare a sperimentare un simile approccio su più vasta scala – un intero album più che un ep – per meglio concedersi l'opportunità di abolire ogni confine di sorta ed estendere il proprio orizzonte intuitivo verso lidi sempre più eterogenei.
---
La recensione hidden place di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-12-14 15:46:50
COMMENTI (1)
🔥🔥🔥