Irrimediabilmente classico, questa è la prima cosa che esce spontanea riguardo Mino Minardi e il suo scrivere canzoni, perché irrimediabilmente classico è il suo ultimo singolo, Tutto è più semplice, dolce ballata dedicata alla memoria della nonna defunta, con cui il cantautore emiliano vorrebbe tornare a parlare al telefono, ma rimane alla cornetta solo, cercando la sua voce.
Nei toni drammatici di Jacopo Minardi − questo il nome di battesimo di Mino −, ci sono tutti gli elementi che portano una canzone pop del genere ad essere consumabile da un pubblico abbastanza ampio, generalista, e di età anagrafica non esattamente bassa. A Tutto è più semplice non manca molto per essere un pezzo "sanremabile", perché accanto alla struttura sonora composta da chitarra acustica, basso, batteria, tastiere e piano è facile immaginarsi l'ingresso vigoroso dell'orchestra nel ritornello, così da far crescere il climax emotivo, e propiziare le lacrime più direttamente.
E forse a questo singolo manca proprio questo, uno strato in più di complessità che lo faccia allontanare dai lentoni di Zucchero o da reminiscenze da tardi Negramaro. Un po' di consapevolezza in più per rinvigorire le spalle, e poter reggere autonomamente, senza doversi poggiare con tanta insistenza su modelli ingombranti, un po' meno paura di sporcarsi e far una scelta azzardata, per vedere le proprie storie cantate volare per davvero.
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