"È difficile spiegare questo album senza risultare pesante o finire a parlare di politica e società, alla fine si tratta di musica e non voglio appesantire troppo, e inoltre non sarei qualificato per farlo". Mi piace iniziare questa recensione di Hey Man, Slow Down di Non è Nulla con le parole dello stesso artista. Già perché questo album, al netto delle asperità qui contenute è un lavoro che non solo mi è piaciuto ma mi è pure piaciuto molto. Se, ad esempio, prendete una traccia come "We Are Robots" capirete immediatamente che non siamo davanti al "solito" progetto di cantautorato lo-fi ma si tratta di qualcosa di diverso.
Un discorso, assolutamente personale e proprietario, di ragionamento attorno alla società, alla nostra posizione in essa e alle piccole/grandi ansie quotidiane. Un disco che, perdonate, non posso non definire "sociologico": Non è Nulla non ha assolutamente paura ad andare addentro al nocciolo delle cose, con un linguaggio a volte oscuro e cifrato ma mai banale o "buttato via".
Perciò è cosa buona e giusta mettere una sorta di avvertimento prima che vi avventurate in questo disco: non fatelo da distratti, con poco tempo a disposizione o mentre state facendo dell'altro. Hey Man, Slow Down è una specie di "piccolo buco nero del tempo", che richiederà tutta la vostra cura nell'approcciarsi a esso: se avete, insomma, i minuti contati, fate altro.
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