Geb Heart è l'ultima fatica di Gebhardt, musicista norvegese da anni ormai trapiantato in Toscana con un passato da batterista nei Motorpsycho.
Si tratta di un lavoro unico nel suo genere, perché oltre alla raccolta di quattordici brani in stile alternative rock, è un disco totalmente curato dall'autore stesso. Dalle note suonate da tutti gli strumenti, passando per la scrittura dei testi, il missaggio, fino ad arrivare ai progetti grafici del disco e del primo singolo.
Un artista a tutto tondo che, conclusa la parentesi da batterista, è tornato al primo amore per la chitarra, strumento che lo ha in qualche modo indirizzato anche nello stile batteristico degli anni passati.
Musicalmente parlando siamo di fronte ad un album suonato, suonato bene e con un'identità granitica. La batteria suona con semplicità ed efficacia e presenta sempre incastri ritmici molto ricercati. Forse si poteva trovare un suono di kick un po' più potente, ma nel balance generale questa batteria suona perfettamente. Il basso (suonato nel disco da Marì Simonelli, moglie di Gebhardt e co-autrice dei testi) suona finalmente come un basso dovrebbe suonare e cioè nei registri bassi e baritonali, doppiando perfettamente i colpi e le intenzioni di kick e rullante. Non ci sono escursioni in registri da chitarra e non ci sono virtuosismi ma solo tanto groove ed eleganza.
Le chitarre sono protagoniste di tutto il disco, come deve succedere nel buon rock e si sente il lavoro certosino per ottenere dei suoni bilanciati, non inscatolati e neppure troppo acidi sulle alte frequenze, ma comunque straripanti e tridimensionali. Ci sono riff, frati, semplici accompagnamenti in stile acustico, quindi con tante corde che risuonano come nelle ritmiche dei R.E.M. e non c'è spazio per soli di bravura, anche questo segno che il rock si è evoluto e che questo disco ne è una perfetta dimostrazione.
La voce, capitolo sempre a parte, è mixata come vanno mixate le voci nel rock: indietro rispetto allo strumentale ma non per questo impastata. C'è un ottimo lavoro per far sedere bene la voce sulla base nonostante il volume sia in linea con le chitarre e mai oltre. Belli gli effetti di saturazione che donano un sound crudo e ritmicamente saldo. pochi effetti d'ambiente e un'intonazione perfetta per un timbro vocale riconoscibilissimo, pur se poco potente e con una modesta estensione vocale.
In conclusione Geb Heart è un disco completo, è un disco in cui si può toccare con mano il concetto di viaggio in musica. Un viaggio trasversale tra l'esperienza fatta e ciò che ancora può venire fuori suonando. Il panorama sonoro proposto è coerente con se stesso eppure non è mai lo stesso. Si passa da ritmiche crude a ballate ugualmente elettriche eppure calde ed accoglienti per le orecchie. L'ascolto è fluido, piacevole e sempre stimolato da trovate ritmiche o incastri strumentali di grande gusto.
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