Segna un taglio netto col passato silek, nel segno della continua e del rispetto all'ortodossia dell'hip-hop: il suo nuovo disco vale la pena di essere (ri)ascoltato
Torno a farsi spazio e a spingere i volumi silek, l'MC si lascia alle spalle il periodo pandemico e le sue release influenzate da quel preciso zeitgeist pubblicando ufficialmente un nuovo disco, di quelli con la tracklist bella folta, come si faceva un tempo: il titolo di questa nuova fatica discografica è “YANG”.
Dicevamo una proposta d'ascolto bella corposa, e infatti sono tredici le tracce che si avvicendano all'impatto coi timpani. Se possiamo dare un consiglio ai fruitori, è quello di tenersi forte e allacciare (ove possibile) le cinture di sicurezza: tra Padova (città di provenienza del diretto interessato) e Letojanni (in provincia di Messina, città d'origine del suddetto) prende vita un album che tanto sul piano strumentale quanto su quello testuale è animato da un fuoco liberatorio; silek demonizza quanto accaduto negli ultimi due anni non cedendo per un istante il filo della tensione, edificando un totem di hip-hop ortodosso e rispettoso della tradizione. Proprio per questa visione creativa totalmente adesa alle tradizioni, se ne produce un ascolto valido, intrigante e per niente vetusto o posticcio.
Quando una carriera trascende i decenni, come in questo caso, è superfluo farsi domande sulla validità del progetto, perché francamente se non ci fosse stata qualità oggi ci saremmo ritrovati ad ascoltare altro, quanto piuttosto capire se questa pubblicazione è capace di restituire un valore aggiunto a un cursus già robusto e strutturato: la risposta è sì, perché silek si reinventa e non annoia, a prescindere dalle adesioni del singolo alla doppia H. In sostanza, “YANG” merita ben più di un ascolto.
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La recensione YANG di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-12-05 00:00:00
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