Jazz, trap, glitch ed elettronica. Michael Mills rompe ogni regola e fugge da ogni etichetta per consegnarci un’opera orchestrale di follia distorta che incanta al primo ascolto
È nel giungo 2021 che Michael Mills esordisce, collaborando a Chiaro, primo album di Deepho. Qui già si delineano alcuni tratti fondamentali che il musicista approfondisce negli ultimi due anni e mezzo, passando per l’ep Hot Wheels e un singolo - Hey! - che anticipano Acufene, il primo album da solista del musicista parmigiano.
Riprendendo a pieno le sonorità presenti nei lavori di Deriansky e Deepho – entrambi membri, assieme a Michael, del Teamcrociati –, l’ambiente comune e condiviso dagli artisti risulta evidente. A esplicitare questo rapporto è proprio una traccia del disco, Sto male, in cui i due rapper intrecciano un dialogo glitch ricco di elementi apparentemente fuori luogo, che si incastrano perfettamente sulla base caotica orchestrata da Michael Mills.
Dalla prima all’ultima nota Acufene si mostra come un ricco groviglio di influenze, generi, stili e attitudini differenti, a cui si aggiunge la mancanza di una soluzione di continuità tra ognuno di questi cambi di prospettiva. È così che arriva a caratterizzarsi la tendenza a mettere in dialogo elementi inaspettati che fanno di Michael Mills un compositore imprevedibile dalla capacità tecnica evidente.
Ambienti lo-fi così come si trovano in Carta (rimani) si accostano alle progressioni jazz di Esperienza e Acufene, stagliandosi come il profilo più rilassante della musica di Michael Mills. Qui dominano un basso profondo, un pianoforte acustico e un sax, che conferiscono a questi brani tutto il clima intimo e calmo di un club. A reggere i brani, costruendo un tappeto ritmico e armonico su cui gli elementi principali spiccano, sono però diversi sintetizzatori e campionatori, che interferiscono con l’impresa di assegnare al disco un’etichetta stringente.
È prendendo le mosse da questi presupposti che non ci si sorprende nel trovare una seconda anima nella musica di Michael Mills. A partire da Hey! per passare a Sto bene e Sto male l’artista parmigiano lascia deflagrare tutta l’esplosività dei suoi beat. Drum bass profondissimi in stile 808, sintetizzatori ricchi di effetti costruiscono un orizzonte ipnotico, straniante e incredibilmente comunicativo. Envelope filter, distorsioni e generazioni di armoniche sono solo alcune delle vie con cui Michael Mills decide di portare all’estremo i segnali audio prodotti.
Una delle frontiere più all’avanguardia e sperimentali della musica, certamente non nata oggi, può vantare inediti contributi consegnati da Acufene, in cui il concetto musica viene frantumato, decostruito e riassemblato grazie a un’originale rielaborazione dei preconcetti musicali.
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La recensione Acufene di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-18 00:00:00
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