Quanta buona volontà e quanta dedizione al proprio lavoro. Onore al merito dei tre toscani. Più o meno artisticamente coetanei dei Subsonica, vantano un’intensa attività sia dal vivo che in studio.
Mi chiedo perché allora, nonostante siamo nel 2007, sembra che siamo rimasti fermi a certe sonorità di fine anni novanta. Rock elettronico, chitarre toste, con una tensione d’insieme paragonabile all’elastico di una fionda tenuta al sole svariate settimane.
Nonostante la buona produzione e i suoni che spingono, le trovate compositive stagnano, i passaggi elettronici di sostegno sono triti e ritriti e pure a tratti decisamente invadenti. Soprattutto prima di loro ci sono stati gli Scisma, i Subsonica, i Bluvertigo e già non ci sono più (a parte una vacillante speranza per i secondi). Lo si chiamava al tempo "sperimentale", "alternativo", a tutt’oggi, per “Squilibri” non si può certo parlare di "indie".
“In Volo” come “Il Cielo Su Torino”, “Astronauta” come “Videoginnastica”, addirittura perle come “Tutti I Miei Sbagli” o “L’assenzio”, suonano ancora oggi sicuramente più “alternative”.
Credo di riconoscere una vaga dedica a “Life On Mars” in “Autouomo”: non consola del tutto.
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