The Three Blind Mice Day's Getting Dark 2022 - Dark, Alt-country, Surf

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Un'ottima prova nel segno dell'alt country e del neofolk per la band milanese

Ormai dieci anni fa su queste pagine si salutava l’esordio dei Three Blind Mice Come una delle novità più interessanti e inaspettate del periodo, in grado di portare a queste latitudini, in maniera convincente e credibile, un suono a cavallo tra rock n’roll e alternative country. Dopo altri due album e una consistente pausa, la formazione capitanata da Manuele Scalia ritorna nelle nostre casse riparte da dove aveva interrotto: sono ancora gli stessi i numi tutelari, Nick Cave e Tom Waits, ma anche i Wovenhand, ancora la stessa la cura per i suoni e gli arrangiamenti, la predilezione per atmosfere cupe e decadenti, ancora lo stesso il taglio cinematografico della musica.

‘Day’s Getting Dark’ potrebbe essere la sonorizzazione di una scena da balera in un post-western, un pulp tex-mex tarantiniano o rodrigueziano, con una sfumatura noir e languida in più, tra lontani echi lynchiani e l’occulto suburbano alla True Detective; uno scenario che si anima di bordoni e riff di chitarre western-surf, dettagli di impronta morriconiana, un’intenzione vocale tra il pastorale e il maledetto.

Sono gli elementi sonori che tengono insieme, nel segno di un’estetica e di un’atmosfera immediatamente riconoscibili, le diverse componenti e dinamiche dell’album: ballad intrise di crooning appassionato, cavalcate country dolci e malinconiche, ritmi latini da balera rock n’roll, le chitarre apocalittiche a cavallo tra neofolk, alt country e post punk dell’opener Night Driving e di Come Home. La prima è un viaggio a fari sparati nel buio, stile ‘Lost Highways’, a cavallo di un parlato minaccioso e un arpeggio tiratissimo che fanno molto David Eugene Edwards, la seconda un gioco di pieni e vuoti, pizzicati e muri di chitarre, nel segno dei Bad Seeds e della loro ricchezza rock, più che del Nick Cave songwriter. La varietà del disco è uno dei suoi punti di forza, un buono showcase di atmosfere, attitudini e capacità diverse, ma forse ci piacerebbe sentire più brani così, intesi e convincenti al punto da non far pesare l’ombra dei maestri, che pure aleggia ovunque.

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La recensione Day's Getting Dark di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-12-21 23:41:07

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