ALIENI è il nuovo disco di Matteo Alieno, al Secolo Matteo Pierotti, artista romano della classe '98.
Si tratta di una raccolta di dieci canzoni e un intermezzo strumentale, in stile pop d'autore italiano con una naturale deriva verso l'indie italiano contemporaneo.
Musicalmente parlando, partendo dalla batteria troviamo una grande varietà, con suoni acustici, suoni elettronici e con entrambe le soluzioni assieme. Si tratta di una sezione ritmica pensata per essere essenziale e totalmente funzionale alle canzoni. Nessun colpo da maestro, nessun virtuosismo. Solo groove e perfezione dei colpi, ben programmati. Il suono è sempre tridimensionale, caldo e ben prodotto.
Anche il basso è pensato allo stesso modo, programmato per doppiare la cassa e dare respiro al rullante. Il suono è perfettamente speculare a quello del kick, così attacco e corpo di entrambi gli strumenti riescono a convivere perfettamente. Poco da dire sugli incastri ritmici molto standard e sul gusto, che si basa sempre sulla semplicità al servizio di ritmica ed armonia.
Ci sono molte chitarre, acustiche ed elettriche chiamate a fare arrangiamento e talvolta anche solo come macchie sonore che riescono ad indirizzare il sound generale delle canzoni. I suoni sono standard, con puliti caldi e overdrive low gain. Le acustiche prediligono l'arpeggio, ma anche gli strumming sono presenti e ben sgranati.
Pianoforti, keys, pad e synth sono l'armamentario rimanente per fissare un panorama sonoro, focalizzare uno stato d'animo. Anche qui, come del resto in quasi tutti gli aspetti del disco, le programmazioni sono perfettamente in griglia, senza nessuna sbavatura "umana", come richiesto dagli standard qualitativi del nuovo indie italiano.
La voce, capitolo sempre a se stante, ha un timbro subito riconoscibile e a fuoco, un'intonazione perfetta e un incedere che ricorda un po' Ultimo e un po' Calcutta. Anche i testi aiutano in questi paragoni, perché il modo di generare immagini, concetti e situazioni è tipico di quel modo di scrivere portato avanti proprio da Calcutta, Coez, Gazelle ecc. Il fil rouge del disco è il rapporto dei giovani d'oggi con la vita. Un rapporto quasi da alieni che devono districarsi tra problemi, difficoltà e paure che non riescono e non possono comprendere a pieno, perché figli di un tempo molto diverso dal loro.
La produzione di questo lavoro rasenta la perfezione, il trattamento della voce è tipica del pop italiano, fuori dal mix e tendenzialmente asciutta, over compressa per non avere crolli di volume e rischiare di impastare le parole con la parte strumentale. Il missaggio è sincero e ben ordinato e permette a tutti gli strumenti di trovare la loro posizione all'interno dell'intero ambient sonoro.
In conclusione ALIENI è un disco completo, piacevole all'ascolto, fresco e con tematiche adolescenziali e post adolescenziali molto ben trattate. L'ascolto è fluido e vellutato, tutto suona come deve suonare e non ci sono inciampi di nessun tipo. Anche la tracklist è ben strutturata e permette alla soglia dell'attenzione di restare alta, introducendo spesso cambi di passo e sound. Si tratta di un disco che contiene buone vibrazioni, molto radiofonico e di facile presa sull'ascoltatore.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.