Un disco onesto, ottimamente suonato e prodotto, che si colloca nel solco ben definito del pop rock melodico all'italiana. Amore ed emozioni trattate in ogni sfaccettatura per un prodotto che ha tutte le carte in regola per essere un successo radiofonico!
La mia seconda pelle è il primo album di MODNA, artista basilicatese con alle spalle buoni risultati in diversi concorsi musicali nazionali.
Si tratta di una raccolta di otto canzoni in stile pop rock con una ricerca di suoni elettronici di revival anni '80. I testi trattano storie d'amore e piccole storie di ogni giorno.
Musicalmente parlando troviamo un set di batteria ibrido che comprende sia suoni acustici che programmazioni elettroniche per un sound comunque molto "caldo" e ben immerso in un ambient pop rock melodico standard. Molto ben curati i suoni e il balance. Kick e rullanti sono ben piantati grazie a compressioni parallele e al perfetto allineamento in griglia, così come richiede il genere. Il basso non è mai protagonista, ma porta a casa il suo compito di doppiare le pulsazioni della grancassa e il respiro dello snare con un suono ben calibrato, mai troppo gonfio ma abbastanza incisivo per costruire le fondamenta dell'armonia.
Chitarre elettriche e acustiche bagnano tutte le canzoni e offrono spesso il cambio di passo dalle strofe ai ritornelli che, in perfetto stile italiano, si aprono e danno spazio a strumming acustici caldi, power chord elettrici croccanti per poi tornare invece ad arpeggi evocativi e note in palm mute. Ricercatissimi i suoni e gli incastri armonici e melodici. Le dinamiche vengono sacrificate da spianate di compressori, ma è il modo standard per fare in modo che questi suoni si scolpiscano nelle loro posizioni senza traballare o rischiare pieni e vuoti indesiderati in un impianto sonoro che dev'essere ben solido ma anche tridimensionale.
Synth, pad, pianoforti e texture vari sono il collante perfetto per il resto dei suoni e per riempire frequenze che altrimenti resterebbero pericolosamente inesplorate e vuote. Anche qui si nota il lavoro di fino fatto per trovare i suoni giusti e per farli sedere al meglio in fase di arrangiamento.
La voce, capitolo a parte, è una tipica voce pop che come tale viene trattata e cioè tenendola fuori dal mix, spianandola con compressioni aggressive per ottenere un'onda sonora solida senza crolli. Pochi effetti di ambiente a bagnare un timbro che ha qualcosa del "soffiato" medio acuto di Nek, con una pulizia e un'intonazione ottime. I testi che questa voce porta avanti non sempre sono ben dosati, talvolta troppo dilatati nelle strofe, con alcuni periodi troppo lunghi. Ci sono citazioni inflazionate come a titolo di esempio "il cielo in una stanza" che fanno sempre presa, ma sono anche un voler giocare facile. C'è in generale poca voglia di osare, andare oltre, anche parlando di amore. Sembra esserci una barriera oltre la quale, forse per pudore o forse per poca applicazione, non si riesce ad andare, rendendo i testi sì accattivanti ma contemporaneamente superficiali. Non c'è un significato profondo o un richiesta di riflessione che possa attivare e stimolare l'ascoltatore.
In conclusione, La mia seconda pelle è un disco completo, curato in ogni singolo particolare, missato e masterizzato in maniera altamente professionale. Un disco di pop rock melodico nel solco della musica italiana, con tutti i lati positivi e negativi annessi. Le canzoni sono tutte orecchiabili e riescono a catturare l'attenzione dell'ascoltatore, ma così come arrivano, vanno via. C'è una volontà precisa di mantenersi su un piano di leggerezza che non è assolutamente un difetto, ma finisce per appiattire un lavoro che potrebbe avere dinamiche, soprattutto al livello di testi, molto più interessanti. Ad ogni modo l'ascolto è fluido e piacevole, grazie ad un lavoro di produzione di ottima fattura e alla fine dell'ascolto della tracklist restano delle vibrazioni positive.
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La recensione La mia seconda pelle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-29 16:10:42
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