Impegno a tuttotondo e la voglia di contaminare la sua musica caleidoscopica: travolgente terzo disco per CATO, lo ascolti e va a finire che "Nella testa ridi".
Torna alla carica Roberto Picinali, che fra mille impegni e tante energie dedicate a cause giustissime riesce ad alimentare il lascito discografico a firma CATO; risale, infatti, a poche settimane orsono la pubblicazione di “Nella testa ridi”, terzo long play di inediti distribuito attraverso Soundrop.
La proposta d'ascolto si compone di dieci tracce dai tratti caleidoscopici: definire (e recintare) la musica di CATO è un esercizio tanto difficoltoso quanto, sostanzialmente, inutile, perché il manifesto artistico di questo progetto, dispone una totale e assoluta apertura a tutti i generi musicali, alle commistioni e alle contaminazioni che portano a un valore aggiunto, a forme compositive inedite nel senso più squisitamente letterale del termine. Se ne sviluppa una tracklist dove, brano dopo brano, cresce la curiosità per scoprire quale sarà “la prossima tappa” di un viaggio che tocca il rock, il pop e il reggae, e dove l'unico comun denominatore è la performace: sarà un disco eterogeneo, ma di sicuro è suonato bene dall'inizio alla fine.
E nei saliscendi emozionali dei testi, va a finire che “Nella testa ridi”: convincente prova in studio per CATO, che continua ad elaborare le sue sfaccettature musicali, porzioni di una persona che veicola i suoi messaggi attraverso molteplici applicazioni. Bene così e a presto risentirci, perché una tale forma di attivismo è preziosa e (purtroppo) ancora poco diffusa in Italia.
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La recensione Nella testa ridi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-12-09 19:16:28
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