Con la loro seconda uscita, i LOREN dimostrano tutte le loro intenzioni di conquistare i palazzetti della penisola.
L’idea di band, nel mondo del pop, è ormai un concetto ormai piuttosto in disuso, quasi nostalgico. L’assoluta maggioranza dei musicisti oggigiorno preferisce presentarsi in progetti solisti, sicuramente di più facile gestione e che forse proprio per questo permettono una maggiore espressività individuale. Eppure, di tanto in tanto, emergono band in grado di provare quanto abbia ancora senso costruire un progetto pop condiviso tra diversi musicisti, quanto l’unione stabile di percorsi e prospettive musicali differenti sia maggiore della somma delle singole parti. Sicuramente i LOREN, con la loro seconda uscita Uniti per Garrincha Dischi, dimostrano di appartenere pienamente a questo gruppo di band fortunate.
Nonostante l’uscita avvenga su una delle etichette bandiera dell’indie italiano, i LOREN fanno sicuramente un passo di lato rispetto a quella scena: certamente ci sono brani che li avvicinano a quel mondo (Buio su tutti), ma fin dalle prime note di Viva la paura ci si rende conto come le sonorità tirino molto di più dalle parti di Coldplay e, in Italia, Negramaro. I ritornelli di brani come la già citata Viva la paura e Il tuo animale preferito sono pensati per far esplodere i palazzetti e, data la qualità dei brani, potrebbero effettivamente riuscirci. Altrove, i LOREN giocano a riempire il loro pop di influenze: Mondiali FDC si contamina di elettronica a là The Killers, mentre Tutto quello che non serve abbraccia un mondo che va dal pop acustico statunitense delle strofe fino a un ritornello occhieggiante al funk dei Silk Sonic.
Le strade che i LOREN possono percorrere sono molte; ma indipendentemente dalla direzione che decidono di prendere di volta in volta, dimostrano continuamente, attraverso tutto il disco, di essere una band matura e capace di dare concretezza musicale alle proprie visioni, che nulla ha da invidiare, musicalmente, a tanti altri nomi blasonati del pop italico. I LOREN presto potrebbero avere effettivamente bisogno di quelle canzoni riempi-palazzetti: nel dubbio, meglio cominciare a impararsi i testi.
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La recensione Uniti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-02 02:17:00
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