Francesco Luz Francesco Luz 2022 - Rock, Pop, Indie

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Malattia e cura, tutto in un solo disco. Una sorta di auto analisi, di terapia d'urto contro uno dei mali del secolo: la depressione.

Francesco Luz è l'ultimo lavoro di Francesco Luz, artista romano della classe '82, da tanti anni on the road a calcare palchi internazionali.

Si tratta di una raccolta di nove brani in stile pop con sonorità ora mediterranee, ora molto più internazionali, ma tutte con la stessa attitudine al rock. Questo album tratta l'argomento della depressione e si pone sia come malattia che come medicina. In queste canzoni c'è il problema ma c'è spesso anche la soluzione in una sorta di auto-terapia che fa bene sia all'artista che all'ascoltatore.

Sembra proprio di iniziare con una terapia d'urto quando partono le prime battute di un'adrenalinica Live like this cantata in un ottimo inglese con un organico musicale subito allo scoperto: batteria granitica che assieme al basso ha una quantità di groove e forza cinetica impressionanti e chitarrone distorte che si muovono libere di graffiare, così come la voce che, educata ma aggressiva, è capace di trasportarci subito sul pianeta Luz.

Si prosegue subito con dei cambi di passo, come in Respirare, una ballata mid time dove continua benissimo a sentirsi l'energia che la sezione ritmica riesce a sviluppare pur restando in un tempo metronomico più lento. Le chitarre acustiche riempiono con efficacia, strummando, il panorama sonoro e completano un assetto super compatto.

Non manca l'elettronica, che fa capolino in maniera decisa su Ago di bilancia con un bel synth ritmico. Anche la batteria si inacidisce e diventa elettronica. Il pianoforte elettrico, anch'esso asciutto e pieno d'attacco riesce a mantenere un piglio aggressivo, accompagnato sempre per mano da una voce presente, super intonata e con una capacità di veicolare emozioni davvero impressionante. Il disco in fin dei conti vive spesso di questa doppia faccia rock/elettronica laddove le due facce si fondono tra loro come in Involontario tango.

Molto bella la reinterpretazione di Prospettiva Nevski di Battiato, dove il rischio di un semplice esercizio di stile era dietro l'angolo. Invece ci troviamo davanti ad una canzone rispettosa sì dell'idea originale, ma molto personalizzata. Forse il pezzo cresce poco e non c'è uno sviluppo arrangiativo significativo, ma il piglio è perfettamente a fuoco rispetto a tutte le altre tracce del disco, con una sensazione di forza espressa e non espressa davvero notevole.

Bella chicca che rinfresca "il palato delle orecchie" la strumentale Home, dove Francesco Luz torna alla chitarra, suo primo amore e riesce anche qui a sprigionare e veicolare emozioni potenti.

In conclusione Francesco Luz è un disco con una capacità propulsiva spropositata che crea energia e adrenalina. Forse non in tutte le canzoni questa potenza riesce realmente a farsi strada, ma la senti lì, pronta ad eruttare all'improvviso come un vulcano in ogni nota, in ogni colpo di rullo o accordo distorto di chitarra. Siamo davanti ad un lavoro che sembra essere davvero prolungamento del carattere del suo autore. C'è dentro tanta forza così come c'è dentro, e la si deve anche un po' leggere tra le righe, una grande fragilità che serve da contrappunto per poter avanzare nella via della guarigione. Per questo motivo questo disco è sia malattia che cura ed è per questo motivo che va ascoltato e riascoltato per riuscire ad essere parte di tutta l'energia positiva che lo percorre.

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La recensione Francesco Luz di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-13 17:45:32

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