Un disco di rock classico dai temi moderni
I Rogoredo FS con Retrovie dello Stato realizza un disco che sarebbe potuto essere tranquillamente recensito da Rumore o Rockerilla negli anni Anni Novanta. Già perché, grazie anche a bei pezzi quali "Mercanti", questo album si segnala come un vero e proprio inno al rock di quel decennio, con testi impegnati, suoni rotondi e possenti e una specie di "malinconia sociale" che, vi confesso, suscita su di me sempre il suo bravo fascino. Poi certo, anche io mi accorgo che i Rogoredo FS, almeno dal punto di vista musicale e degli arrangiamenti, non innovano di un grammo il genere: ci sono quei suoni precisi lì, che vengono da quella decade lì e, bisogna proprio dirlo, poco altro. Eppure, in quel "poco", c'è tanto.
"Retrovie dello Stato è un viaggio tra diversi personaggi attraverso i quali il gruppo ha denudato ed esorcizzato i vizi della società che li circonda: da un lato l’ambiente universitario, dall’altro quello della frenetica e nebbiosa Lombardia vista con gli occhi di un pendolare".
C'è tanto perché i testi sono interessanti e intriganti, raccontano un tessuto sociale e economico talmente contemporaneo da sembrarci, quasi, materializzare davanti ai nostri occhi. Per chi, come forse tanti che ora stanno leggendo questa recensione, sono abituati a pigliare treni o genericamente mezzi, questo disco è "affare di ogni giorno".
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La recensione Retrovie dello Stato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-12-07 10:36:20
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