A volte ci viene da pensare se il rock diretto discendente dagli anni '90, dal grunge e dall'alternativo sia riproponibile oggi con la stesa identica formula di 20/30 anni fa. La risposta non può che essere: dipende da com'è fatto. Da com'è suonato, dalla bontà di una canzone, dall'esecuzione, dalla passione dietro il progetto, e Matteo Prencipe sembra proprio averne da vendere.
Chitarre serrate, influenze che vanno dagli Afterhours ai Foo Fighters al pop italiano meno scontato, voce presente e molto potente che dona a Fuori da me un appeal radiofonico. Il testo intimo e i buoni scambi all'interno del pezzo ci fanno pensare che questa sia la direzione giusta per lui.
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