Essere poco sani di mente, si sa, spesso è una vera salvezza per gli artisti. Anche Chiazzetta gioca molto su questo aspetto ed effettivamente, già solo dopo aver dato un'occhiata al libretto del cd, si capisce che parliamo di fulminato vero. Beninteso, il libretto è assolutamente ben fatto, curato, divertente, infarcito di annotazioni autoironiche con le quali il giovane laziale pennella giudizi bizzarri sulle sue stesse canzoni. D'altronde è proprio questo l'approccio da punk-autore, come Chiazzetta si definisce. E' disincantato, è cinico, muta il nome della sua città natale da Latina in Latrina, ti strappa un sorriso amaro quando cede la parola al suo "simbionte" cattivo e volgare "Chiattezza". Ma alla base di tutto ciò batte ancora un cuore tenero, da romanticastro e da gran simpatico. Frulla un gusto tutto melodico e dal piglio tipico da scuola romana cantautorale pop degli ultimi anni (Gazzè, Fabi, Tiromancino) con qualche attacco furioso di punkpop elettronico (à la Francesco-C) per giungere ad uno stuzzicante ibrido tra hip-hop ed electroclash da videogame primi anni '80 (in "Canzone sessuale"). Testi intelligenti pur essendo semplici, ma più lucidi della media proprio perché non puntano ad un'autoesaltazione pseudo-intellettualoide tanto cara a troppe band del "gregge" underground italiano.
Il punk-autore assicura che, dopo aver passato un'ora nel suo cervello, dobbiamo schiattare per forza. Allora non ci resta che aspettare fiduciosi il full-length dato che ora, con questa effervescente mezzoretta, siamo morti solo per metà.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.