Onestà artistica, voglia di aprirsi ed aprire le porte della propria musica, del proprio bagaglio musicale e della propria sensibilità artistica. Un viaggio verso un mondo più leggero a suon di rock.
Assenza di gravità è il primo album di Carmine Capasso, artista milanese classe '89 con all'attivo un grandissimo bagaglio di esperienze on the road.
Si tratta di una raccolta di otto brani (un intro e un outro strumentali e sei canzoni vere e proprie) pop rock, con qualche deriva prog, il tutto affrontato tenendo viva la tradizionale melodia all'italiana.
Musicalmente parlando e partendo dalla sezione ritmica, abbiamo una batteria subito potente, piantatissima in un beat sempre rock, molto dritto e quadrato. Caldo, aggressivo ma mai fuori controllo il suono e di gusto e grande efficacia le figure ritmiche, totalmente al servizio delle canzoni. Il basso si muove in simbiosi con il kick e dà respiro al rullante. L'attacco è deciso e il suono è chirurgico, le soluzioni armoniche adottate sono abbastanza standard per il pop rock, ma sono comunque brillanti.
Le chitarre acustiche ed elettriche hanno il ruolo di fare da mantello scintillante, il loro ruolo è centrale e ben in vista e il loro suono riesce a riempire ogni spazio. Strumming e qualche arpeggio arioso per le acustiche, tutto l'armamentario stilistico per le elettriche, a partire dal palm mute, passando da suoni clean caldi ed accoglienti, fino ad arrivare a crunch e distorsioni mai troppo acide, ma che riescono comunque a bucare il mix.
Pianoforti, tastiere, pad, synth hanno un ruolo "laterale" ma non meno importante, perché fanno parte integrante degli arrangiamenti e, in particolare il pianoforte, diventa protagonista in alcune ballate ed è comunque molto presente nelle ritmiche più percussive. Le programmazioni di sezioni d'archi sono i suoni più in vista e servono non solo per incollare tutti gli altri strumenti ma per dare ancora più impatto cinematico nelle parti più sostenute delle canzoni, dove il gioco si fa più duro ed entra in gioco quella lieve deriva prog e psichedelica. Si tratta pur sempre di un disco pop, ma questi inserti e questi colori restano ben accetti, laddove riescono ad aggiungere qualcosa ai brani.
La voce, come sempre capitolo a parte, è trattata più come una voce pop che rock. Sta un gradino sopra il mix, per farne prevalere il timbro molto riconoscibile (con qualche eco di Renga, soprattutto nel modo di appoggiare le vocali sulle note lunghe) e rendere intelligibili i testi. Proprio i testi sono il centro di questo disco e sono una sorta di racconto, un concept basato su un sogno dell'autore, un sogno che si presenta sotto diverse dinamiche e colori ma che mira a un mondo senza gravità, senza senso del peso che ci si porta addosso. Tecnicamente forse alcuni testi peccano riguardo alla metrica rischiando di depotenziare il groove naturale di musica e parole, ma sono solo piccoli momenti di calo di tensione.
In conclusione Assenza di gravità è un disco onesto, un'opera pop rock che porta in sé sonorità che sono citazioni raccolte da un bagaglio musicale ampio e inserite allo scopo di arricchire ma forse soprattutto di non dimenticare le proprie origini musicali. L'ascolto è fluido e interessante, anche perché il lavoro di produzione è ottimo e tutto suona al posto giusto, nel modo giusto. Alla fine restano buone vibrazioni e la voglia di rimettere da capo il disco.
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La recensione Assenza di gravità di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-12-11 16:44:04
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