Sergio Andrei ha tanta voglia disco punk, affidandosi ad epoche andate per sfuggire alla contemporaneità.
Nello spettacolo teatrale Perfetta di Mattia Torre, una Geppi Cucciari stanca della modernità sente la nostalgia delle pizzerie vintage con gli orribili nomi tipo "80 Voglia Disco Pub". Sulla stesso stile viene scelto il titolo di questo 45 giri digitale, in cui Sergio Andrei ha tanta voglia discopunk, e ci propone – appunto – un brano disco e uno punk.
Artista poliedrico – con alle spalle un passato da enfant prodige tra le fila dei bambini di Chi ha incastrato lo Zio Gerry – Andrei sembra sguazzare in un divertente mare di influenze che vanno da Lo Stato Sociale a Cosmo, da Thegiornalisti ai Ministri: che pare un accostamento insensato, ma non lo è alla fine dell'ascolto di questi due diversissimi, buoni, brani.
Anche Sergio Andrei sembra stanco della modernità, affidandosi a due generi che – almeno filologicamente – appartengono a un'altra epoca, e affidandosi ai synth prima e alle chitarre dopo, mostra due facce della stessa medaglia di ribellione e sconforto generazionale comunque figlio della retromania, ma con un piglio contemporaneo.
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La recensione discopunk di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-18 00:12:38
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