La mente di Mistaman sa plasmare montagne con le parole e può surriscaldare l'impianto del cervello, se vuole. Player dell'hip-hop italiano da 20 anni, il rapper trevigiano resta "sempre in piedi" in un mondo dominato del mercato dell'intrattenimento veloce e leggero, senza piegarsi alle regole dello spirito di adattamento (Ora che la musica non c'è), mentre là fuori il nulla avanza e forse l'amore ci salva (Stai con me).
Le dodici tracce di "Dentro la mia mente", il settimo album dell'artista, creano un immaginario di luci e ombre che prende vita sulle produzioni di DJ Shocca, altra colonna del genere, fresco di "reunion" con Inoki. I beat sono arricchiti dalle contaminazioni di Giuseppe Vitale in arte Ze In The Clouds, giovane talento jazz, e di Riccardo Sala con il suo sax.
Così la voce surfa sulle basi, le guida, le doma, accelera, rallenta e poi torna sul flow (Non importa), dà lezione di metrica, insegna la tecnica, mostra tutte le potenzialità di un microfono vicino alla bocca (Check 1 2), racconta i tempi della routine e del lavoro nei giorni tutti uguali scanditi dalla sveglia (Devo uscire dal loop). Il ritratto della società contemporanea è a tratti giustamente impietoso (Io non capisco), nella speranza che inizi una "nuova era" più giusta anche nei rapporti interpersonali.
Lo sguardo di Mistaman è lucido e a fuoco, arricchito dai videoclip futuristici generati con l'intelligenza artificiale, mentre ogni sua rima è una "legnata" (667): giovani e neofiti che vogliono approcciarsi al rap possono trovare qui una scuola da cui prendere esempio e ispirazione (128 Barre).
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