Etta vuole gridare al mondo la parte più ribelle e irriverente di sé
Come canta in B4, il brano che apre il suo nuovo EP Stress (prodotto da V_Rus, pubblicato da B Music Records e distribuito da ADA Music Italy), Etta non si pente del suo before, ma soprattutto non le manca neanche un po’.
Che dal suo primo album Diverso (B Music Records, 2019) fosse in atto una evoluzione sonora era già chiaro con l’uscita di singoli come Il mio deserto e P.O.P., dimostrazione del passaggio della cantante partenopea da un pop leggero e sentimentale al mondo dell’hip hop più ruvido. In Stress il cambio di rotta è completo e radicale: Etta si avventura in un extreme pop fatto di elettronica, riff e chitarre distorte, bassi martellanti e legnosi, il tutto accompagnato da una voce acida e volutamente weird, quasi a canzonare sé stessa e chi ascolta rivendicando il diritto di non prendersi troppo sul serio.
Come ha affermato lei stessa, nei suoi ascolti Ariana Grande è stata sostituita dai Rage Against the Machine, e si sente: B4 è un brano nu metal con elementi di elettronica in cui Etta saluta per sempre il suo vecchio stile; Stressata, acido e metallico, fa capire che tra i suoi ascolti ci sono probabilmente anche i Deftones; in F**k your mama, Etta immagina senza mezzi termini di torturare il suo ex nel peggiore dei modi (insomma, non fatela incazzare) su un ritmo funk che mescola i Red Hot Chili Peppers con i nostrani Melancholia. Solo la ballad Non ho più niente (senza te) scioglie per un attimo questo incantesimo punk rock: un brano di lacerante malinconia che cresce e si scatena, sul finale, con le grida di Etta, che oltre a far venire i brividi sono la dimostrazione del suo grande talento vocale (probabilmente l'unico briciolo di Ariana Grande rimasto tra le sue ispirazioni).
Interessante la cover Mi piaci di più di Vasco Rossi (Bollicine, 1983), alla quale non solo Etta attribuisce un sound decisamente più noise, ma ne cambia anche parte del testo aggiungendo la frase mi piaci perché sei morta, ribaltando così il brano per farlo parlare di una relazione malata che sfocia nella violenza fisica.
Con Stress, Etta non ha semplicemente cambiato genere musicale: sembra essersi del tutto spogliata di una vecchia pelle che le stava evidentemente troppo stretta. Ha smesso di ingabbiare la sua parte più ribelle, più sfrontata e rumorosa, trovando un nuovo sound che potesse veicolare al meglio questa evoluzione. Ha buttato via le buone maniere; vuole sedersi scomposta e urlare al megafono che non le frega proprio più nulla di adeguarsi o risultare carina e piacevole. Io sono free, canta, sempre in B4. E così free è proprio figa da morire.
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La recensione Stress di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-08 14:49:00
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