Divano e reddito di cittadinanza: sono queste le due rivendicazioni del gruppo lol rap, per ribaltare i cliché della scena volteggiando senza rete sul vuoto del cringe
Ancora non è chiaro se la data di uscita scelta sia una coincidenza o sia frutto dell'ennesimo meme. Di certo, a leggerla così, fa pensare a una compilation di salmi o di canti gregoriani con il bollino di Radio Maria sopra e pure un rosario incluso: il primo album di Addolorata fuori il giorno dell'Immacolata Concezione.
Questo, ovviamente, nel caso non li conosciate già. Gli Addolorata in realtà sono un gruppo lol rap napoletano, il cui nucleo centrale è formato da Apostoli, Bellettini e Demarino e di cui abbiamo avuto modo di parlare in più di qualche occasione, sia scambiandoci qualche chiacchiera in tempi non sospetti sia seguendone il percorso al contest Palchi Belli. Insomma, era un po' che li aspettavamo al banco di prova del disco: dopo una sfilza di singoli azzeccati, come l'inno gattaro Garfield o la demolizione del sogno americano con Soviet dream, la battuta reggerà un intero album? Almeno a giudicare dal titolo, Maschi gamma, e dalla copertina, copia spudorata della Postepay del reddito di cittadinanza, le premesse migliori ci sono tutte.
Appare evidente il volersi presentare come quanto di più distante ci sia dal prototipo dal rapper OG: gli Addolorata rivendicano il loro essere "maschi gamma" esasperandone le caratteristiche, andando nella direzione opposta rispetto all'immagine machista stereotipata di chi parla solo di soldi e puttane. Un giochino che funziona benissimo, un po' perché loro sono più furbi di quanto siano disposti ad ammettere, infilandoci dentro anche una visione politica ben connotata, un po' perché il contesto gli permette di avere materiale a nastro.
Così, dalla doppietta iniziale di VVB e Maschi gamma, che alla violenza come forma di affermazione sociale rivendicano il volemosse bene e il fancazzismo, alla hit da realismo capitalista Snoopy ("Se guadagnassi 3k non lo farei, perché il lavoro è una merda e lo abolirei"), fino all'ipotermica Husky – abbastanza evidente il riferimento alla FSK di Polo Nord –, il perculamento passa per punchline efficaci e immagini dall'effetto comico immediato.
In questo andare a colpire una scena che si prende spesso e volentieri troppo sul serio, c'è spazio per allargare la prospettiva su un po' tutto quello che è il nostro presente. Basta ascoltare un pezzo come Boomerang, che già dall'uso del termine "boomer" e dal sample di Viva la mamma di Bennato rischia di cadere rovinosamente nel cringe; e invece loro la portano a casa, mostrando come gli NFT di oggi non sono altro che il buongiornissimo kaffè??? di domani. Perché la capacità degli Addolorata è questa: zompettare sull'abisso tenendo la punta dei sopra un sottile filo di post-ironia. Il tutto vestiti come dei Minion al contrario, con le loro tutone da non-lavoro.
---
La recensione Maschi gamma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-12-09 00:00:00
COMMENTI