Mai il ritmo delle città è stato così tanto interessante.
Dopo un album dedicato alla sperimentazione a partire dai suoni della natura, Max Casacci ha deciso di continuare nel suo progetto solista andando alla ricerca di quello che è invece il vero rumore di una città. Chi ha detto che la corsa di un tram o le voci all’interno di una stazione non possano diventare musica?
Ogni singolo suono registrato proviene dall’habitat urbano, ma ogni volta l’ambiente e il contesto sono differenti; il disco è un viaggio che attraversa varie città (arrivando anche a Londra). Il lavoro cerca di catturare minuscoli aspetti sonori che nella vita quotidiana possono passare inosservati, banalizzati dall’abitudine, ma che in realtà posseggono un innato ritmo al loro interno.
Un esempio è Mixology (A cocktail bar): il rumore di partenza è quello di un cocktail shakerato all’interno di un bicchiere. L’anima di Urban Groovescapes sembra essere proprio questa, agitare suoni, mescolarli, decostruirli per adattarli ad un altro contesto e l’insieme, una volta miscelato, funziona alla perfezione. Certo, poi dipende sempre anche dalla mano del barman e dalla sua abilità nel trovare le giuste dosi ed i sapori di raccordo.
Max Casacci infatti non cerca di esagerare unendo troppe sonorità insieme, non vuole mostrare la città nella sua caoticità ma nei suoi dettagli: per legare tutto utilizza beat di diversa intensità, arrivando spesso a pulsazioni quasi tribali che diventano il cuore della sua musica.
L’avventura nella natura del primo disco però non viene del tutto interrotta dal secondo lavoro, perché A mountain city song (Courmayeur Mont Blanc) si presenta come una sorta di ponte, una breve tappa in montagna dove il cinguettio degli uccelli non è ancora stato coperto da una realtà meccanizzata.
Nessuno strumento musicale è stato utilizzato, ma nonostante questo Urban Groovescapes riesce ad essere un’interessante dimostrazione di quanto spesso anche la quotidianità contenga una sua intrinseca ed invisibile melodia: basta solo saperla cercare e poi sperimentare.
---
La recensione Urban Groovescapes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-29 21:19:00
COMMENTI