Vi consiglio, se volete farvi un'idea per quanto repentina anche abbastanza completa, dei temi e dell'atmosfera di questo lavoro, di andare ad ascoltare la traccia numero nove, ovvero Trapped che, al di là di essere di gran lunga la mia preferita, è quella anche che, a mio modesto avviso, descrive meglio, giustappunto, "cosa sia" iSignals dei Brave New World. Questo disco di progressive-rock, ibridato con l'elettronica, infatti, esplora la parte più inquietante e oscura del subconscio umano, con anche una buona dose di attenzione per l'introspezione del tempo presente, come del resto sottolinea la stessa band. "Centrato sulle inquietudini dell’uomo moderno (paranoie, melancolie, angoscia, disturbi dell’umore …) rese ancor più evidenti dai drammatici eventi del contesto internazionale".
Ora, se i testi non mi hanno particolarmente colpito (attenzione, li giudico buoni ma non li indicherei tra i punti di reale forza del disco), ho davvero apprezzato la restituzione in musica del concept originale, con suoni profondi e gravi, appunto oscuro e che, a parer mio, bene sanno descrivere i temi di inquietudine espressi nel disco.
Sicuramente non è un album semplice, occorre prestarvi e donarvi attenzione e tempo. Tuttavia, a conti fatti, nonostante una parte finale che insiste un po' troppo sugli stessi temi, stiamo parlando di un lavoro interessante e ben riuscito. E che parla "dannatamente" del tempo presente, ahinoi.
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