Un viaggio nel mondo umano della depressione nella società della perfezione, del sorriso scintillante e della felicità di carta pesta.
Fuori stagione è il nuovo lavoro discografico di Federico Fiamma, artista polistrumentista abruzzese della classe '95.
Si tratta di una raccolta di nove brani assimilabili alla scena alternative rock, con un grande lavoro di ricerca armonica e di originalità di progressioni e sonorità.
Si debutta con un sound granitico, potente e dark. Cambierò e Passi sono accomunate da un pad molto caldo e chitarra acustica suonata in strumming. Anche il pianoforte entra presto in scena in entrambi i brani e la chitarra elettrica crunch contribuisce ad alzare un muro di suono dal quale esce deciso un senso di inquietudine. Passi diventa quasi una marcia, con aperture maggiori che lasciano intravedere anche della positività.
Il cambio di passo arriva con Gli strumenti per capire la realtà dove si entra più a fuoco sia nelle sonorità più classiche del rock, che nel merito della direzione testuale del disco.
Incede irrequieta Rodi ma con poca crescita arrangiativa e lascia spazio a Tensione, ballata che inizia su un bell'arpeggio di chitarra acustica e si apre subito in una power ballad, con echi noise. La voce non riesce però a distendersi neanche nel morbido di questa canzone, mantenendo un andamento dritto e rigido e il risultato che ne consegue è un po' depotenziato.
Subito coinvolgente il riff iniziale di Collasso, un rock a tempo medio con un bel basso pulsante e una batteria piantatissima sul groove. Seguono serratissime, Prolet, dal sound semi acustico con attitudine rock, Reloveution, sognante ballata sostenuta dal pianoforte e increspata da chitarre elettriche slide e per ultima Ventidue, dall'intro acustica e a cavallo tra esotismo e folklore, con cromatismi conturbanti.
Musicalmente parlando la ricerca armonica è subito palese ed è al servizio del racconto. Il sound generale è sempre molto compatto, ben studiato e la qualità delle riprese audio è sorprendente. Batteria e basso sono una combo perfetta, che si muove in una profonda simbiosi. Pianoforti, tastiere e pad sono colori sapientemente utilizzati, così come le chitarre acustiche ed elettriche riescono a lasciare il segno sia per l'ottimo lavoro fatto sul suono, che per la capacità arrangiativa. La voce è sempre ultraintonata e il timbro molto caratteristico. Pecca forse, in alcuni frangenti, in interpretazione, mantenendo sempre una rigidità narrativa che non le permette di lasciare spazio all'emotività.
In conclusione Fuori stagione è un disco sperimentale, anche solo al livello armonico, perché contiene uno studio ed una ricerca approfondità di progressioni originali e strade compositive poco battute. Ha l'unico difetto di essere formato come da un unico blocco di granito, dunque è difficile trovarci dentro un cambio di passo deciso, una liquidità che possa rendere più versatile questo disco. L'ascolto risulta pertanto un po' faticoso, anche se l'orecchio resta sempre impegnato a scoprire nuovi scenari e sonorità. Manca nella tracklist un colpo di teatro, un jolly, una finta improvvisa che possa destare l'orecchio e fare risollevare in maniera decisa la soglia dell'attenzione.
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La recensione Fuori stagione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-22 00:00:00
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