Esistono quattro mila specie di blatte: "Sono insetti cosmopoliti, diffusi ovunque, tranne che nelle regioni polari e alle altitudini superiori ai 2000 metri" dice Wikipedia, sperando che la voce sia anche solo vagamente attendibile. Ha ragione quindi Brain a immaginare, nel suo album "Il signore delle mosche", un futuro distopico di uomini molto simili agli insetti ma comunque a loro modo... cosmopoliti. In particolare la blatta rossa, protagonista della traccia con Vashish, "è uno degli insetti infestanti più comuni nelle aree urbane di tutto il mondo ed è la specie di blatta più grande tra quelle che condividono gli ambienti di vita con l'uomo".
In questo scenario apocalittico, ma non troppo inverosimile, i sentimenti assumono tinte macabre (Mantide religiosa), le strade fumano di nebbia (Merde feat Ugo Borghetti), di droga e di ignoranza (Iniorante feat RollzRois e Gast), mentre il pensiero dei soldi che non bastano mai diventa un'ossessiva cassa techno nel cervello (Parsimoney). Traffico con Wiser Keegan strappa più di un sorriso svelando che nel futuro non mancheranno grottesche avventure da vivere in macchina.
Dopo le collaborazioni con Claver Gold, Inoki, Dj Fastcut, oltre a Kiave ed Ensi, Francesco Spatafora in arte Brain ha messo in questo disco atmosfere dark e uno stile hardcore (Si fossi foco). Il rapper, classe 1983, fa l'amore con Bologna (Mosche) e insegue il flow della sua città, a volte velocissimo, con barre dure e crude. Leviatano con Murubutu poi è una lezione di rap, vita e molto altro. Il disco si chiude con Salvami, dove l'amore rivela la sua vera natura salvifica. Il progetto può essere un esempio e un riferimento per i neofiti che vogliano approcciare il genere oggi.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.