Il progetto di Alessioego si muove tra lo-fi, rap e pop. Con l'uscita del suo ultimo singolo Segnali di fumo il musicista – originario di Caserta, ora con base a Milano – racconta la propria storia in quello che sembra un romanzo di formazione hip hop nello stile di Nitro oppure Cranio Randagio. Le cadute del cantante, seguite sempre da una crescita personale, sono il motore di un testo disilluso e un beat che sa essere deciso e leggero.
Il brano è accompagnato da un ambiente sonoro malinconico creato dalle note di un pianoforte. È suonato con delicatezza ed entra nell'intro sfiorando i tasti con le dita per salire lentamente di intensità. Il riferimento è a Einaudi e alle sonorità dolci tipiche del suo stile. Barre rap e musica classica si fondono e rappresentano l'aspetto più interessante di Segnali di fumo.
Poi un battito, un altro ancora, la cassa senza alte frequenze fa il suo ingresso. Arriva il pop, le barre rallentano fino a fermarsi. E infine un'esplosione di sintetizzatori segna l'inizio del ritornello. Il sound travolge chi ascolta segnando la fine degli inciampi dell'autore e l'inizio di un nuovo capitolo della sua vita.
Ben composto ed eseguito, Segnali di fumo riscopre l'essenza del rap. Senza strafare, è un singolo che riesce a narrare la storia di un ragazzo e di un rapper. Prossimo obiettivo, riuscire realmente e in maniera viscerale a trasmettere il male che "servirà a formare la parte migliore" di Alessioego.
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