Alzi la mano chi non l’ha mai fatto in auto, “in scomodità - in contorsione”. Con la leggerezza di fregarsene di tutto quello che c’è fuori, ben descritta in una di queste canzoni (“In auto”) e che è sparsa un po’ dappertutto nell’esordio ufficiale dei Tecnosospiri da Formia, che approdano alla CinicoDisincanto (già Cappello a Cilindro). Leggerezza nel plasmare i suoni, nel farli correre veloci mentre ci si mette a nudo e ci si confida. Una leggerezza sospesa che disegna contorni morbidi e che, proprio per questo, si scontra con le parole: melodie sognanti e semplici, per cui non c’è un aggettivo migliore di pop per descriverle, che stridono non appena vengono affiancate da testi, a tratti ermetici o volutamente complicati, che cercano di comunicare malesseri e angosce varie, innamoramenti felici ed infelici, storie di ordinaria insicurezza.
Nessun pezzo scade nel melenso: il filo conduttore del disco predilige una cura raffinata dei dettagli che non lascia spazio a sbavature. Quello che non convince, forse, è un’insistenza nel rimarcare sempre gli stessi quattro quarti e, una volta arrivati alla fine, si ha la sensazione di aver viaggiato più o meno a velocità costante.
Dopo pezzi meritevoli, come quello d’apertura (“Quando Eu dorme”) o la metropolitana “Feel love” – che afferma, peraltro, grandi verità come “Roma d’autunno è molto poetica, Roma di giugno è troppo caotica” – andando avanti nell’ascolto rimane un po’ di amaro in bocca per gli incisi fin troppo gradevoli delle chitarre o di alcune tastiere. Oppure, per fare un esempio, quando la batteria stacca per un’intro che sembra quasi quello di “Always” (sì, quella di Bon Jovi). E allora si ritorna indietro e si riascolta tutto di nuovo: ci deve essere qualche buon motivo per pensare che sia un buon disco, visto che c’è una voce così espressiva e certi ritornelli rimangono, comunque, in testa. Che manchi solo un pizzico di coraggio affinché le confidenze siano ancora più intime ed i suoni coinvolgenti quanto i testi? Oltre il carino potrebbe esserci di più.
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La recensione In Confidenza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-11-27 00:00:00
COMMENTI (3)
"Vocabolario" è bella
MI piacciono molto. Atmosfera un po' wave prima metà anni 80.
ps: nella rec non ho capito bene la storia dei 4/4 (di solito tutte le canzoni sono in 4/4)
A me pare un disco enormemente anonimo, a tratti vecchissimo, a tratti "carino".
Magari mi sbaglio, ma non mi è rimasto nulla a parte qualche ritornello cui accenna la recensione.
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