Daniele Bogon ci porta oltre lo spazio tempo
Come un racconto di fantascienza weird si potrebbe, anzi si dovrebbe, intendere questo Del Suono e Della Luce di Daniele Bogon, un disco fatto e pensato per "ascoltatori forti", ovvero coloro i quali, per altro con una buona dose di coraggio, non si lasciano certo spaventare da qualche sonorità "alinea" agli stilemi della musica contemporanea che va per la maggiore ma che, anzi, proprio per tale motivo ne rimangono affascinati.
E a proposito di fascino, come non citare l'elettronica-noise di "Kelpies", la terza traccia, molto più simile a quello che rimane di una registrazione di una sonda spaziale proveniente dal cosmo profondo invece che di una "canzone".
Ma in fondo Bogon, per tutto il disco, fa proprio così, si "de-umanizza" scegliendo la via dello spazio e delle stelle, torcendo i propri suoni per renderli, sempre più, siderali e cosmici. Quest'operazione, se come ricordato poc'anzi potrebbe, in un certo qual modo, allontanare una determinata tipologia di pubblico dall'altro potrebbe legare a sé in modo più o meno indissolubile tutta una serie di ascoltatori desiderosi di "provare viaggi alieni in musica".
Nonostante qualche passaggio meno convincente, almeno per me, come "Prima Luce", Del Suono e Della Luce è un disco che è bello e bene che ci sia perché certifica lo stato di salute, buono non pessima, del nostro modo di intendere, suonare e programmare la musica.
---
La recensione Del Suono e Della Luce di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-02-03 00:00:00
COMMENTI